Stagno di Santa Gilla: una delle più importanti aree umide d'Europa

Stagno di Santa Gilla: una delle più importanti aree umide d’Europa

Lo Stagno di Santa Gilla, un ambiente unico in Sardegna

La Sardegna è ricca di tesori naturalistici dall’indiscusso valore e tra i luoghi da non perdere spicca senza dubbio lo Stagno di Santa Gilla

Conosciuta anche come Stagno di Cagliari, la laguna di Santa Gilla si estende nella piana meridionale del Campidano e include i comuni di Cagliari, Assemini, Elmas e Capoterra.

È una delle aree umide più importanti d’Europa e la più vasta dell’isola, zona di protezione speciale dove trovano riparo numerose specie di uccelli e altri animali e prosperano oltre 450 specie vegetali che non è possibile ammirare in nessun’altra riserva d’Italia, in particolare camefite alofite e terofite.

L’incontro tra le acque marine, salmastre e dolci, infatti, ha plasmato un’autentica oasi di biodiversità ricca di vita, uno spettacolo della natura dove i colori, i giochi di luce e i paesaggi lasciano senza fiato.

La laguna è l’habitat ideale di uccelli acquatici rari o poco diffusi che qui nidificano, svernano, vivono stabilmente oppure stazionano durante la migrazione: il gabbiano roseo, il pollo sultano, il fraticello, il gabbiano corso, la sterna zampenere e il fratino, solo per citarne alcuni. Sono circa 200 specie che gli amanti del birdwatching potranno scorgere e fotografare seguendo percorsi naturalistici pensati appositamente per non disturbarli. Inoltre, l’area delle Saline Conti Vecchi è uno dei due siti dove nidificano gli splendidi fenicotteri rosa in Sardegna (l’altro è il Parco di Molentargius).

La Salina, attiva tutt’oggi, rappresenta un notevole esempio di attività produttiva compatibile con la natura e realizzata nel rispetto della fondamentale zona umida.

L’ambizioso progetto risale agli anni Venti del Novecento quando l’ingegnere Conti Vecchi ideò la bonifica di parte della laguna per impiantarvi la salina, una struttura all’avanguardia e sostenibile, che è possibile visitare con tour alla scoperta degli uffici restaurati degli anni Trenta, tra montagne di sale, le vasche salanti e l’incanto del paesaggio.

Alle spalle del villaggio operaio delle Saline, voluto da Conti Vecchi per gli operai e le loro famiglie, nella zona chiamata Porto San Pietro sono ancora visibili i resti del molo d’imbarco da cui partivano le barche cariche di sale per raggiungere il porto di Cagliari. Qui, inoltre, si può vedere ciò che rimane delle installazioni militari realizzate dutante la Seconda Guerra Mondiale per difendere l’aeroporto. Proseguendo nel percorso, si arriva al sistema dei bacini, una zona davvero suggestiva da cui godere di una vista privilegiata sulla città di Cagliari.

Ma non è tutto: oltre a essere un sito naturalistico di rilevanza internazionale, lo Stagno di Santa Gilla è anche un luogo dalla forte valenza storica, abitato già in epoca nuragica.

È del VIII secolo l’insediamento cartaginese con la città di Kryl diventata sobborgo di Karalis in epoca romana e, nel Medioevo, Santa Igia fu sede episcopale e capitale del giudicato di Calari. Inoltre le sue acque, nel 1194, furuno scenario di una battaglia navale tra le Repubbliche Marinare di Genova e Pisa per il controllo del giudicato.

I fondali hanno restituito le testimonianze di una storia importante: nel 1869 venne recuperata una testa di donna in terracotta e, successivamente, una macina in basalto risalente al periodo nuragico.

Così, nel 1891 fu avviata una vera campagna di scavo che diede i suoi frutti: tra i reperti archeologici ritrovati si annoverano maschere in terracotta, anfore fenicio-puniche, lucerne, vasellame ed ex-voto in terracotta offerti al dio Sid, guaritore e fecondatore.

Sulle rive, invece, rimangono le rovine di un porto del periodo punico, ville romane e attracchi per imbarcazioni, segnali dell’utilizzo della zona come importante scalo commerciale.

I fenicotteri rosa: simbolo della laguna per fotografie spettacolari

Lo Stagno di Santa Gilla, grazie all’umidità dell’area, è habitat d’elezione dei Sa Genti Arrubbia, gli inconfondibili fenicotteri rosa che sono una delle attrazioni principali per chi pratica il birdwatching e per gli appassionati di fotografia.

Se non è difficile scorgerli in volo mentre migrano da una parte all’altra della Sardegna, i periodi migliori per provare l’emozione di vederli immersi nella laguna sono, senz’altro, le prime settimane di giugno.

È, infatti, proprio in quel momento che i fenicotteri si fermano in gran numero presso lo Stagno per nidificare tingendo di rosa l’intera zona: uno spettacolo difficile da descrivere a parole.

Anche nelle altre stagioni può capitare l’occasione di vedere piccoli gruppi di fenicotteri che sostano in laguna in attesa della nidificazione ma l’inizio dell’estate dona le emozioni più intense.

Il consiglio da tenere a mente per ammirarli e fotografarli senza spaventarli e farli scappare (sono animali timidi e paurosi) è quello di non avvicinarsi troppo e di appostarsi nelle numerose capanne appositamente allestite per il birdwatching.

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