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Gioco del calcio: storia dello sport più famoso al mondo

Gioco del calcio: la storia dello sport più antico del mondo

Il gioco del calcio è lo sport più popolare, amato e praticato del pianeta: conta circa quattro miliardi di tifosi di ogni nazionalità e genera un volume d’affari da capogiro, a testimonianza della crescita costante e ininterrotta di una disciplina sportiva tra le più antiche.

È lo sport che vanta il maggior numero di campionati al mondo, ma la storia del gioco del calcio è fatta anche di squadre celebri e campioni imbattibili come i giocatori del Chelsea F.C., che al Forte Village vestono i panni di allenatori della Chelsea Foundation Soccer Camp, l’accademia dedicata ai piccoli calciatori dai 4 ai 14 anni.

La parola calcio deriva dal latino calx calcis, che tradotto significa “tallone”, “calcagno”, e le sue origini sono molto antiche. Sembra infatti che un gioco molto simile al calcio fosse praticato in Giappone già nel XI secolo a.C. mentre nella vicina Cina, nel III o II secolo a.C, il Ts’u-Chü (palla spinta con il piede), un allenamento militare, prevedeva l’uso di un palla, riempita con piume e capelli, che doveva essere lanciata con i piedi oltre uno spazio delimitato da due canne di bambù.

Secondo un manoscritto conservato a Monaco e datato 50 a.C., il Ts’u-Chü fu poi introdotto in Giappone dove vennero organizzati una serie di incontri tra le squadre dei due paesi asiatici. Il Ts’u-Chü è stato riconosciuto dalla Fédération Internationale de Football Association, nota più semplicemente con l’acronimo FIFA, come antenato del calcio così come lo conosciamo oggi.

Sempre nel paese del Sol Levante, circa 500 o 600 anni dopo il Ts’u-Chü, si cominciò a praticare un altro sport simile al calcio chiamato kemari, diventato popolare nel periodo Heian, in cui ai giocatori era permesso usare testa, piedi, ginocchia, schiena e gomiti. L’obiettivo era mantenere la palla, chiamata Mari, in aria senza fargli mai toccare il terreno di gioco.

Il viaggio alla scoperta della storia del calcio prosegue nella Grecia del IV secolo a.C. dove si giocava l’Episkyros, il gioco riconosciuto come progenitore del calcio europeo e del rugby. L’Episkyros era il gioco in cui due squadre avversarie, composte da 12 o 14 giocatori ciascuna, dovevano lanciare una palla utilizzando sia i piedi che le mani. Nell’antica Grecia altri giochi che permettevano l’uso di una palla erano la urania, la feninda e l’aporraxis.

Dalla Grecia a Roma, dove l’Episkyros fu ribattezzato con il nome di Harpastum, traduzione latina del termine greco harpastón che significa “strappato con forza”, “portato via”. Tra gli antichi Romani era popolare anche l’espressione “gioco della palletta” con riferimento alle piccole dimensioni della palla sferica, dura e riempita con lana o stoppa, utilizzata nell’Harpastum, il gioco preferito dalle truppe stanziate lungo il confine e parte dell’allenamento dei famosi gladiatori.

Gioco del calcio: la Francia e l’Inghilterra del Medioevo

In epoca medievale nasce e si diffonde in Francia, in particolare nell’area compresa tra la Normandia e la Piccardia, la Soule, un gioco di squadra non dissimile dal calcio moderno.

La Soule aveva regole ben precise e vedeva contrapposti interi villaggi o status opposti, come sposati contro celibi, che si sfidavano ogni domenica al termine delle funzioni religiose. Le dimensioni del campo potevano variare in base al numero di giocatori che componevano le squadre, ma erano comunque molto più grandi del moderno campo di calcio. Basti pensare che l’area prescelta poteva includere fossati, fiumi, ruscelli e perfino zone paludose. A indicare la metà del terreno di gioco poteva essere la piazza del villaggio, il cimitero, il sagrato della chiesa o il castello del signorotto locale.

L’obiettivo era portare la palla, in cuoio e riempita con crusca, fieno, muschio o crine di cavallo, nel territorio avversario spingendola con le mani, i piedi o addirittura dei bastoni. Raggiungere il traguardo richiedeva tenacia e fatica e per bloccare gli avversari le partite si trasformavano spesso in vere e proprie competizioni di lotta libera.

La prima testimonianza relativa alla pratica del Soule in terra francese risale al 1147, ma gli esperti pensano che il gioco esistesse già prima dell’anno 1000. Un’ipotesi che secondo molti storici sosterrebbe l’idea che l’introduzione e la diffusione della Soule in Inghilterra, considerata la patria del calcio moderno, sia stata possibile con l’invasione del suolo inglese da parte dei Normanni nel XI secolo.

Il gioco del calcio non ebbe però vita facile in Gran Bretagna, dove fu considerato troppo violento. Nel 1314 il re Edoardo ne proibì la pratica nei luoghi pubblici mentre nel 1338, durante la guerra dei Cent’anni, Enrico V lo mise definitivamente al bando preferendogli il tiro con l’arco. Lo sport sarà depenalizzato solo nel 1835, anno in cui l’Higway Act ne permise lo svolgimento solo negli spazi chiusi.

Gioco del calcio: il calcio fiorentino del Rinascimento

È calcio anche nome di gioco, proprio e antico della città di Firenze, a guisa di battaglia ordinata con una palla a vento, somigliante alla sferomachia, passata dai Greci ai Latini e dai Latini a noi”: con queste parole il vocabolario della Crusca, stampato nel XVIII secolo a Venezia, descrive il calcio, che in Italia conquisterà la città di Firenze.

Il calcio fiorentino, conosciuto anche con il nome di “calcio in livrea” o “calcio in costume”, era un gioco a squadre che vedeva contrapposti il partito dei verdi a quello dei bianchi. Successivamente le squadre diventarono quattro, una per ogni distretto della città: Santa Maria Novella (rossi), Santa Croce (azzurri), San Giovanni (verdi), Santo Spirito (bianchi).

Originariamente ogni squadra era formata da 27 giocatori così suddivisi:

  • 15, divisi in tre gruppi da 5, avevano il compito di attaccare ed erano chiamati innanzi
  • 5 giocatori, detti sconciatori, formavano la seconda linea e dovevano ostacolare il gioco degli avversari
  • 4 calciatori, i datori innanzi, costituivano la terza linea e rilanciavano la palla agli innanzi
  • 3, i datori indietro, intralciavano gli innanzi della squadra avversaria

Oggi il calcio fiorentino è protagonista di una rievocazione storica in costume unica nel suo genere. Inoltre, un gioco simile era praticato anche a Venezia, Bologna e Prato.

Gioco del calcio: il calcio moderno arriva dall’Inghilterra

Per conoscere le origini del calcio moderno bisogna tornare nell’Inghilterra del 1617, dove lo sport iniziò a essere praticato dai giovani studenti di college e università. Le squadre erano composte da dieci alunni ciascuna e al maestro era assegnato il ruolo di portiere.

Nascono così le squadre che caratterizzano il calcio contemporaneo in cui la figura del maestro ha lasciato il posto al “capitano”, riconoscibile dalla fascia, di colore sempre diverso dalla maglia, stretta intorno al bicipite.

Sempre in Inghilterra nacquero le regole del dribbling-game, antenato del calcio e del rugby, che disciplinavano le partire tra 11 o 22 giocatori. Le differenze tra i due tipi di sport causarono una separazione dei diversi giochi e nel 1846 nacque la Rugby Union mentre il 24 ottobre del 1857 venne fondato lo Sheffield Football Club, il primo club di football al mondo.

La data che segnerà la nascita del calcio moderno è il 26 ottobre 1863, anno in cui Ebenezer Cobb Morley, dirigente sportivo inglese, inaugura la The FA, acronimo della Football Association, la più antica federazione calcistica del mondo.

Gioco del calcio: le date più importanti del calcio contemporaneo

Scopriamo insieme quali sono gli eventi che hanno segnato il gioco del calcio contemporaneo:

  • 1870: in tutto il mondo, e ancora oggi, lo schieramento delle squadre in campo è composto da un portiere, due terzini, tre mediani e cinque attaccanti
  • 1871: sono definite le misure del pallone e il portiere diventa l’unico giocatore a cui e consentito usare le mani durante il gioco. Nasce la federazione scozzese
  • 1875: nasce la federazione gallese
  • 1878: per la prima volta un arbitro utilizza il fischietto per dirigere una partita
  • 1886: nasce l’International Football Association Board (IFAB), organo internazionale che conta quattro membri: Inghilterra, Scozia, Irlanda e Galles. Viene riconosciuto il professionismo sportivo che permette ai calciatori di essere equiparati ad altre categorie di lavoratori e ricevere un compenso per le loro prestazioni
  • 1890: le porte sono dotate di reti
  • 1891: nasce la Federazione calcistica della Nuova Zelanda cui seguiranno, negli anni successivi, quelle di Sud Africa, Argentina, Belgio, Cile, Svizzera, Italia e Germania
  • 1889: si gioca in Inghilterra il primo campionato con partite di andata e ritorno che prevede una classifica
  • 1892: il calcio di rigore entra a far parte delle regole del gioco
  • 1902: si gioca la prima partita tra nazionali che vede contrapposte Austria e Ungheria
  • 1904: nasce la FIFA, Fédération Internationale de Football Association
  • 1920: prima edizione delle olimpiadi riconosciute dalla FIFA
  • 1928: la FIFA organizza la competizione della Coppa del Mondo che ancora oggi si svolge regolarmente ogni quattro anni
  • 1955: nasce la UEFA Champions League
  • 1960: nasce la Copa Libertadores riservata alle squadre dell’America Latina
  • 2016: a Bari, per la prima volta, viene utilizzata in campo la moviola durante l’amichevole Italia-Francia. A dicembre dello stesso anno, nella finale di Coppa del Mondo, il Real Madrid effettua la quarta sostituzione. Per la prima volta nella storia del gioco del calcio i cambi non si fermano a tre.
  • 2017: Neymar, giocatore del Barcellona, passa al Paris Saint-Germain Football Club per 222 milioni di euro. Si tratta del trasferimento più costoso nella storia del gioco.

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