sito archeologico di montessu

Necropoli di Montessu: una suggestiva testimonianza dell’epoca prenuragica

Necropoli di Montessu: la più imponente ed estesa del Sud Sardegna

In Sardegna ci sono luoghi imperdibili carichi di storia e mistero, come Nora e il parco archeologico di Pula, il villaggio nuragico di Su Nuraxi, nel territorio di Barumini, e la necropoli di Montessu, un sito archeologico prenuragico situato nel comune di Villaperuccio nella provincia del Sud Sardegna.

La Necropoli di Montessu, una delle più vaste ed importanti della Sardegna, scavata in un anfiteatro naturale di roccia trachitica, risale al III millennio a.C. e si apre sul fianco meridionale del colle di sa Pranedda. Costruita nel Neolitico Finale (3200 – 2800 a.C.), la necropoli è stata utilizzata anche nell’Eneolitico Recente e fino al Bronzo Antico (2400 – 1600 a.C.): ciò significa che il sito funerario è stato usato per circa un millennio durante il quale si sono avvicendate le culture di Ozieri, Abealzu-Filigosa, Monte Claro, del vaso campaniforme e di Bonnanaro.

Montessu è composta da circa 40 domus de janas di varie dimensioni e planimetrie, disposte lungo la parete rocciosa in maniera simmetrica, secondo un disegno che sembra non essere casuale. Inoltre, alcune tombe sono caratterizzate da motivi incisi a rilievo tra i quali spiccano spirali, simboli concentrici e protomi taurine.

Le domus de janas più semplici presentano una sola camera di un metro di diametro con volta curvilinea, mentre la maggior parte delle tombe sono a schema pluricellulare con camera maggiore circondata da più nicchie sopraelevate e preceduta da vestibolo curvilineo o rettangolare. L’accesso alle tombe avveniva attraverso un ingesso chiuso da un portello di pietra incassato in riseghe o in cavità scavate sulla soglia.

Altre tombe, invece, sono caratterizzate da ambienti quadrangolari, profondi vestiboli, in parte ricavati nella roccia e in parte delimitati da strutture ortostatiche, un’anticella e due camere disposte in successione assiale longitudinale. All’interno di cavità, nicchiette e coppelle, probabilmente connesse anche ai rituali di culto della dea-madre neolitica, trovavano posto gli elementi che costituivano il corredo funebre.

Inoltre, accanto alla necropoli si possono notare dei giganteschi menhir aniconici tra i quali spicca Luxia Arrabiosa, il monolito in località Su Terrazzu, alto 5 m circa e mutilato da un fulmine della parte superiore.

Nel 1972 sotto la guida di Enrico Atzeni, professore dell’Università di Cagliari, sono iniziati gli scavi e le indagini archeologiche dell’area che continuano ancora oggi. I reperti recuperati durante le numerose campagne di scavo sono conservati presso il Museo Archeologico di Santadi e in quello di Cagliari.

Necropoli di Montessu: un gioiello archeologico nel cuore del Sulcis

L’area archeologica di Montessu è una delle più significative e affascinanti testimonianze di età prenuragica nonché la più vasta necropoli a domus de janas di tutta la Sardegna meridionale. 

Tra le diverse domus de janas si distingue la cosiddetta tomba delle spirali, il cui interno è decorato con denti di lupo in ocra rossa (il colore del sangue e della rigenerazione), una protome taurina nella parete d’ingresso della cella, numerose spirali che simboleggiano gli occhi e i seni della Dea Madre, motivi curvilinei a candelabro e la falsa porta sullo sfondo che indica il passaggio verso l’aldilà. 

Un’altra tomba particolarmente interessante è quella denominata “delle corna” che sulla volta e sul gradino d’ingresso presenta numerose corna di varia foggia, simbolo del Dio Toro.

Meritano attenzione anche Sa Cresiedda (“la chiesetta”) e Sa Grutta de is procus (“la grotta dei porci”), le due imponenti tombe-santuario dall’elaborata architettura che si trovano alle estremità dell’anfiteatro roccioso naturale. Le due domus de janas sono caratterizzate, nella parte frontale, da allineamenti megalitici disposti a semicerchio a cui si aggiungono ingressi alti circa due metri e un ampio padiglione che fungeva da vestibolo e, attraverso tre aperture, consente l’accesso nella camera mortuaria. Lo spazio di quest’ultima è ripartito da robusti divisori nei quali si aprono a traforo i portelli organizzati in un incantevole schema a spirale che simboleggia gli occhi.

Ecco quali sono i giorni e gli orari di visita della necropoli di Montessu:

  • ottobre/marzo dalle ore 10,00 alle ore 16,00 (chiuso il lunedì);
  • aprile/maggio e settembre dalle ore 10,00 alle ore 18,00;
  • giugno, luglio e agosto dalle ore 10,00 alle ore 20,00.

Il sito è facilmente raggiungibile da Cagliari percorrendo la SS 130 in direzione Carbonia-Iglesias. Una volta imboccata l’uscita per Siliqua, al km 29,800, si continua sulla SS 293 per circa 30 km prima di svoltare a destra per il comune di Villaperuccio al km 60. A quel punto, basta attraversare tutto il paese e seguire le indicazioni turistiche per la zona archeologica di Montessu.

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