Dune di Piscinas: il “piccolo Sahara italiano” patrimonio dell’Unesco

Dune di Piscinas: la perla della Costa Verde

Le dune di Piscinas sono uno dei luoghi più suggestivi della Sardegna, un vero e proprio deserto formato da dune sabbiose che raggiungono un’altezza di circa 100 metri e formano un’area che si estende per circa 28 chilometri quadrati.

Le imponenti dune dorate, modellate dai venti che soffiano dal mare, si trovano nella zona occidentale dell’isola, nel comune di Arbus, e sono considerate la perla dell’affascinante Costa Verde che si estende per circa 47 chilometri da Capo Frasca, a nord, fino al promontorio di Capo Pecora, a sud. 

Considerata, insieme al Sulcis, una delle terre emerse più antiche d’Europa, l’area della Costa Verde custodisce l’anima più autentica e selvaggia dell’antica Ichnusa e deve il suo nome alla lussureggiante vegetazione che caratterizza il litorale e comprende lentisco, ginestra, corbezzolo e ginepri plurisecolari con le radici ben ancorate al terreno ma piegati dal vento di maestrale in un elegante inchino. Inoltre, tra le specie endemiche è possibile osservare il Ginepro coccolone, il Limonium sulcitanum, la Linaria flava e la Silena corsica.

Questo angolo di paradiso, circondato dallo splendido mare di Sardegna e amato sia dai surfisti che dagli appassionati di snorkeling, fu abitato dall’essere umano fin dai tempi della Preistoria: lo dimostrano i resti dei due scheletri, battezzati dai ricercatori Beniamino e Amanda, ritrovati in località S’Omu e s’Orcu che, in base alla datazione con Carbonio-14 eseguita nei laboratori dell’Università dell’Arizona, risalirebbero a circa 8500 anni fa (periodo del Neolitico). 

Un altro reperto importante è Amsicora, lo scheletro umano completo più antico dell’isola, rinvenuto in località Su Pistoccu durante la campagna di scavi portati avanti dall’Università di Cagliari e dall’Università della Sapienza di Roma nel 2011. Secondo gli archeologici Amsicora, il cui nome è un omaggio al condottiero che guidò la rivolta anti-romana dei Sardi nel III secolo a.C., visse durante il periodo di transizione tra il Neolitico e il Mesolitico, vale a dire 10.000-8.200 anni fa circa. 

Il Castello di Arcuentu e alcune torri d’avvistamento sulla costa, come Torre di Flumentorgiu, testimoniano che l’area fu presidiata anche nel Medioevo, mentre tra la fine dell’Ottocento e gli anni Sessanta del Novecento la storia della Costa Verde è legata all’attività mineraria per l’estrazione di zinco, piombo e argento che coinvolse in particolare i centri di Montevecchio, più all’interno rispetto al mare, e Ingurtosu, vicino alla costa e collegato alle dune di Piscinas da una piccola ferrovia che permetteva il trasporto del materiale.

Dune di Piscinas: il deserto sabbioso più esteso d’Europa 

Le dune di Piscinas, soprannominate il “piccolo Sahara italiano”, sono tra le più alte dune vive d’Europa e formano un ambiente naturale unico definito dal Fondo Ambiente Italiano (FAI) “Una delle più grandi meraviglie dell’intero Mediterraneo”.

Nate dall’incessante azione del Maestrale, che nel corso del tempo ha spinto la sabbia verso l’entroterra per 2 km fino a formare dossi di diversa altezza, le incantevoli e sinuose colline di sabbia finissima, dalle sfumature che vanno dal bianco fino al giallo ocra, sono una delle mete imperdibili per chi decide di trascorrere una vacanza in Sardegna. 

Il magnifico paesaggio mescola al suggestivo ambiente naturale del deserto, il profumo della rigogliosa flora endemica sarda in cui spiccano ginepri secolari modellati dal vento, lentischi e olivastri che formano piccoli boschetti, delicate violacciocche, splendidi gigli di mare e incantevoli papaveri della sabbia.

Dichiarate patrimonio dell’umanità da parte dell’UNESCO, le imponenti montagne sabbiose, che si tuffano nelle acque azzurre e cristalline di uno dei mari più belli del mondo, sono la casa del cervo sardo che di solito è possibile avvistare al tramonto o alle prime luci dell’alba. Lungo questo tratto di costa incontaminata, ogni anno nelle notti di giugno e luglio, si compie anche uno dei miracoli della natura più emozionanti: la deposizione delle uova delle tartarughe marine (Caretta caretta) che escono dal mare e nidificano sulla spiaggia di Piscinas.

Inoltre, quella di Piscinas, grazie al suo isolamento e all’ambiente naturale poco urbanizzato, con i suoi 800 metri è diventata ufficialmente dal 2018 la spiaggia naturista più grande in Europa. Va però ricordato che nel 2020, al fine di favorire il distanziamento sociale nella restante spiaggia libera, l’ampio tratto di spiaggia naturista è stato ridotto a 400 metri.

Alle dune di Piscinas ci si arriva da Arbus, che dista circa 70 chilometri da Cagliari, facilmente raggiungibile dalla s.s. 131 svoltando per San Gavino Monreale direzione Guspini/Arbus. Una volta raggiunto il comune del Sud Sardegna bisogna continuare a viaggiare in direzione Fluminimaggiore immettendosi sulla strada statale 126 e dopo circa 8 chilometri svoltare a destra per Ingurtosu/Piscinas. Dopo il borgo e le miniere di Ingurtosu, la strada asfaltata si interrompe e bisogna attraversare 10 km su strada sterrata facilmente percorribile con qualsiasi autovettura.

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