Chef stellati: i 10 più famosi a livello internazionale

Chef stellati: cosa serve per vincere una stella Michelin?

Gli chef stellati sono i numeri dieci della cucina, vere e proprie star acclamate in tutto il mondo e protagonisti di grandi eventi come la Celebrity Chef Nights organizzata dal Forte Village Resort in Sardegna.

La stella Michelin è il riconoscimento più ambito dagli chef, ma come si conquista la medaglia olimpica della cucina? I ristoranti possono ricevere da una a tre stelle in base alla qualità del cibo e secondo i seguenti criteri:

  • qualità degli ingredienti utilizzati
  • maestria nel controllo dei sapori e nelle tecniche di cottura
  • personalità dello chef all’interno della sua cucina
  • valore e coerenza tra le varie prove tavola effettuate

Nell’assegnazione delle stelle non rientrano l’arredo del ristorante, il modo in cui è apparecchiata la tavola e la qualità del servizio che definiscono il grado di comfort del luogo.

La Guida Michelin, dal 1926 ad oggi, rappresenta uno dei maggiori e più importanti riferimenti mondiali per la valutazione della qualità di ristoranti e alberghi a livello nazionale e internazionale. La maggior parte degli ispettori Michelin, oltre ad avere trascorsi accademici nelle migliori scuole alberghiere del mondo, ha accumulato esperienze di lavoro in diversi paesi.

Il lavoro degli ispettori Michelin, che giudicano più di 40.000 tra ristoranti e alberghi dislocati in 24 nazioni e 3 continenti, deve rispettare sei principi fondamentali:

  1. anonimato
  2. indipendenza 
  3. expertise
  4. passione per il cibo
  5. qualità
  6. affidabilità

La valutazione di un ristorante è il risultato di un lungo lavoro che si conclude con una decisione collegiale basata sulle opinioni di più ispettori ottenute in più visite. Inoltre, è importante ricordare che l’inserimento nella guida Michelin è totalmente gratuito.

Scopriamo insieme quali sono i dieci chef stellati più famosi a livello internazionale.

Chef stellati: 10 chef che hanno conquistato l’olimpo della cucina mondiale

Ecco quali sono i 10 chef stellati più famosi nel mondo:

  1. Alain Ducasse: nato nel 1956 e cresciuto nel villaggio di Castel-Sarrazin, a 100 km dal confine con la Spagna, Ducasse è lo chef che detiene il maggior numero di stelle Michelin. Il suo percorso tra i fornelli comincia all’età di 16 anni con un periodo di apprendistato presso il Pavillon Landais Ristorante a Soustons. Concluso il tirocinio, lavora con Michel Guérard, simbolo della cucina francese, e con il leggendario pasticcere Gaston Lenôtre. Nella seconda metà degli anni Settanta è assistente al Moulin de Mougins, ristorante del celebre chef Roger Verge creatore della cuisine du Soleil, scopre l’amore per la cucina provenzale e collabora con un grande nome della Nouvelle Cousine: Alan Chapel. Nel 1980, a soli 24 anni, Ducasse diventa chef del ristorante L’Amandier e conquista la prima di una lunga serie di stelle Michelin. Pochi anni più tardi assume la direzione del Louis XV di Monaco che otterrà 3 stelle dopo 33 mesi nello stesso periodo in cui Ducasse compie 33 anni. Nel 1995 chef Ducasse apre il suo primo ristorante a Parigi, in Avenue Raymond Poincaré, e dopo soli 8 mesi aggiunge altre tre stelle al suo palmarès. Cuoco, imprenditore, autore di oltre 100 libri, Ducasse nella sua incredibile carriera ha ricevuto complessivamente 21 stelle Michelin e la sua cucina tra semplicità e tradizione non smette mai di sorprendere.
  2. Yannick Alléno: nato il 16 dicembre 1968 a Puteaux, alle porte di Parigi, Yannick Alléno ha iniziato la sua carriera al Royal Monceau lavorando con Gabriel Biscay prima di entrare all’Hotel Sofitel Sèvres e lavorare a stretto contatto con gli chef Roland Durand e Martial Henguehardm. Ma è l’esperienza a Drouant, sotto la guida di Louis Grondard, che consolida le sue competenze nel settore e gli permette di ottenere il posto di capo cuoco delle cucine Scribe. Nel 2003 è chef del ristorante stellato dell’Hotel Le Meurice e nel 2008 guida la brigata del Le 1947, raffinato ristorante dell’Hotel Cheval Blanc. Nello stesso anno fonda il gruppo Yannick Alléno che mira a diffondere concetti e prodotti francesi nel campo della ristorazione di lusso a livello internazionale. Il 1° luglio 2014, Yannick Alléno assume il comando delle cucine del Pavillon Ledoyen e conquista tre stelle Michelin. Un anno più tardi viene eletto chef dell’anno 2015 da Gault&Millau15. Nel 2017 anche il ristorante Le 1947 viene premiato con tre stelle Michelin, un traguardo che permette ad Alléno di entrare nella ristretta cerchia di chef con due ristoranti tre stelle. Fondatore di una rivista di cucina, YAM (Yannick Alléno Magazine, la rivista degli chef) e autore di numerosi libri, chef Alléno ha un approccio visionario all’arte culinaria che lo spinge a sperimentare all’infinito mescolando conoscenza, eccellenza e audacia al fine di trovare i sapori più puri.

  3. Martin Berasategui: nato il 1960 a San Sebastián, Berasategui è lo chef spagnolo con più stelle Michelin in Spagna. La sua formazione di cuoco e gran parte della sua vita sono legate al Bodegón Alejandro, un popolare ristorante gestito dai suoi genitori e dalla zia, situato nella parte vecchia di San Sebastian, dove ha ottenuto la sua prima stella Michelin. Tra i 15 e i 27 anni, Martín gira la Francia e a Bayonne lavora con Jean Paul Heinard mentre ad Anglet con André Mandion. Impara l’arte della salumeria da François Brouchican nel villaggio di Ustariz e la cucina con Bernard Lacarrau nel villaggio di Labatut. Ma è soprattutto con Didier Oudil, un meraviglioso professionista, primo capo chef del glamour balneare di Les Prés D’Eugénie con Michel Guerard, che entra in contatto con l’alta cucina. E poi con Alain Ducasse, al ristorante Louis XV di Monaco. Il 1° maggio 1993 apre il ristorante omonimo a Lasarte-Oria, a 7 km da San Sebastián, insieme a sua moglie, Oneka Arregui e sei mesi dopo l’inaugurazione riceve a sua prima stella Michelin. Tre anni dopo la seconda e nel novembre 2001 la terza. La sua carriera è costellata di premi e riconoscimenti e la sua cucina è sinonimo di tecnica, avanguardia e materie prime naturali di alta qualità.

  4. Heinz Beck: è uno dei più noti esponenti della gastronomia internazionale conosciuto con il soprannome di “ottavo re di Roma”. Heinz Beck è lo chef pluristellato che basa la sua filosofia gastronomica su due semplici parole: cibo e salute. Nato il 3 novembre 1963 nella città tedesca di Friedrichshafen, sulla sponda nord del lago di Costanza, Beck studia all’istituto alberghiero di Passau e prosegue la sua formazione a Monaco, dove lavora per una ditta di catering con una stella Michelin. Nel 1986 è chef de partie al Colombi Hotel di Friburgo, nel 1989 si sposta invece a Tantris, ristorante con tre stelle Michelin di Monaco e nel 1991 è sous-chef al Tristan di Mallorca in Spagna. Rientrato in Germania, lavora alla Residenz ad Aschau e nel 1992 ottiene il titolo di “maestro di cucina” alla scuola di Altötting, città bavarese. Arrivato in Italia per lavoro conosce la futura moglie Teresa Maltese e con lei, nel 2005, fonda la Beck and Maltese consulting, società di consulenza con la quale gestiscono diversi ristoranti sia in Italia, sia all’estero. La cucina di chef Beck rappresenta l’incontro ideale tra armonia e leggerezza, il matrimonio perfetto tra consistenze, colori e profumi. Nei suoi piatti le materie prime sono grandi protagoniste di ricette creative che esaltano il gusto e le qualità organolettiche di ogni singolo ingrediente.

  5. Gordon Ramsay: cuoco da 7 stelle Michelin all’attivo, personaggio televisivo, imprenditore e scrittore britannico, Gordon Ramsay prima di dedicarsi alla cucina era un giocatore delle giovanili dei Ranger Football Club. Nei primi anni Ottanta inizia ad appassionarsi alla cucina a cui, dopo aver abbandonato la carriera calcistica a causa di alcuni infortuni, si dedicherà completamente. Il percorso che lo porterà a conquistare un posto nell’olimpo degli chef comincia nel Roxburgh House Hotel, dove ricopre il ruolo di sous-chef, e continua Londra da Marco Pierre White. In seguito, chef Ramsay prosegue la sua formazione a Parigi e una volta tornato a Londra apre il primo ristorante nel quartiere di Chelsea e conquista tre stelle Michelin. Nei primi anni Duemila inaugura il Boxwood Cafè al The Berkeley di Knightsbridge cui seguiranno le aperture di altri ristoranti in vari punti del globo: da Dubai a Tokyo, da New York a Los Angeles e fino a Versailles per un totale di oltre venti ristoranti nel mondo. La cucina di Ramsay è un mix di esperienza e audacia che strizza l’occhio alla semplicità.

  6. Enrico Bartolini: originario di Castelmartini, in Toscana, nella sua biografia si legge che Bartolini è “l’unico chef nella storia della Guida Michelin ad aver conquistato quattro Stelle in un sol colpo, due delle quali al ristorante che porta il suo nome all’interno del MUDEC-Museo delle Culture di Milano”. Intuizione, creatività, serietà, ambizione e passione sono le caratteristiche che hanno permesso a Bartolini di distinguersi prima all’estero, nelle cucine di Paolo Petrini e Mark Page, e poi in Italia dove guadagna la sua prima stella Michelin a soli 29 anni, lavorando sotto la guida di Massimiliano Alajamo al ristorante Le Robinie nell’Oltrepò Pavese. Nel 2010 chef Bartolini lascia l’Oltrepò per occuparsi del Devero Ristorante e del Dodici24 Quick Restaurant a Cavenago Brianza dove, a 33 anni, ottiene la seconda stella cui si aggiungono i Tre Cappelli de L’Espresso e le Tre Forchette del Gambero Rosso. Nell’aprile del 2016 apre il Ristorante Enrico Bartolini al terzo piano del MUDEC e contemporaneamente inaugura il Casual Ristorante a Bergamo e prende in gestione la ristorazione de L’Andana a Castiglione della Pescaia. A settembre dello stesso anno apre a Venezia Ristorante Glam.

  7. Anne Sophie Pic: chef francese pluridecorata, Anne Sophie Pic è stata nominata miglior chef donna da the World’s 50 Best Restuarants nel 2011. Per Anne Sophie Pic il piatto è una materia viva e ogni morso deve fornire un’emozione gustativa diversa, a volte potente, a volte delicata, a volte dolce e altre ancora amara. La costante ricerca della perfezione e dell’equilibrio, la complessità aromatica e la delicatezza che traspare dalle sue creazioni, danno vita a una cucina che non si rivela mai a prima vista ma arriva a coloro che sanno ascoltare, guardare e prendersi del tempo per assaporare le complesse combinazioni di sapori che caratterizzano i piatti di chef Pic. Nata in Francia il 12 luglio 1969 e cresciuta nel ristorante di famiglia, Maison Pic, Anne è figlia e nipote d’arte: suo padre è lo chef Jacques Pic mentre il nonno Andrè Pic è stato uno dei più famosi chef francesi e tra i primi ad essere premiato dalla guida Michelin.
  8. Seiji Yamamoto: considerato il più importante esponente della cucina d’avanguardia giapponese, chef  Yamamoto si ispira al principio dell’armonia Wa e propone piatti audaci e creativi che guardano alla tradizione e raccontano la sua terra d’origine. Dopo aver lavorato undici anni con Hirohisa Koyama al ristorante Aoyagi, Seiji apre il suo primo ristorante a Tokyo, nel 2003, dove mescola kaiseki ryori e cucina molecolare. Cinque anni più tardi il locale può già vantare due stelle Michelin e nel 2010 entra nella top 50 dei migliori ristoranti al mondo raggiungendo, tre anni dopo, la posizione numero 22. Nei suoi ristoranti Yamamoto assume personale proveniente da diversi paesi con l’obiettivo di insegnare ai suoi allievi i segreti della cucina del Sol Levante al fine di diffonderli in altri paesi. Solo così, secondo lo chef, la cucina giapponese potrà continuare a crescere ed evolversi.
  9. Umberto Bombana: soprannominato “il re del tartufo bianco” e proprietario del ristorante 8 ½ Otto e mezzo di Hong Kong, Bonara è stato il primo italiano a conquistare tre stelle fuori dall’Italia. Nato nel 1963 a Clusone, comune della provincia di Bergamo, dopo aver studiato all’istituto alberghiero chef Bombana comincia la sua formazione sul campo presso il ristorante Antica osteria del Ponte a Cassinetta di Lugagnano nei pressi di Milano. Nei primi anni Ottanta si trasferisce a Los Angeles per lavorare al Rex di Mauro Vincenti e dieci anni più tardi è in Asia al ristorante Toscana presso l’hotel Ritz-Carlton di Hong Kong. Nel 2006 viene eletto Ambasciatore nel mondo del tartufo bianco d’Alba dall’Enoteca Regionale Piemontese Cavour di Grinzane Cavour e negli anni successivi apre 8 ½ Otto e mezzo anche a Shanghai (due stelle Michelin) e a Macao (una stella Michelin). Quella di Bombana è una cucina creativa e contemporanea dal gusto tutto italiano.
  10. Carlo Cracco: Lo chef più amato della televisione italiana comincia la sua carriera nel 1986 anno in cui inizia a collaborare con il celebre Gualtiero Marchesi a Milano. Seguiranno le esperienze presso la cucina della Meridiana, a Garlenda in provincia di Savona, e i tre anni in Francia alla corte di Alain Ducasse e al Lucas Carton di Alain Senderens. Rientrato in Italia diventa primo chef all’Enoteca Pinchiorri e torna a lavorare con Marchesi. Negli anni successivi, segue l’apertura del ristorante Le Clivie a Piobesi d’Alba, apre il ristorante Cracco Pek a Milano e inaugura il bistrot Carlo e Camilla in Segheria in zona Navigli. Nel 2016 apre a Mosca il suo primo ristorante all’estero, OVO by Carlo Cracco, mentre nel 2018 nasce Cracco in Galleria, il nuovo ristorante all’interno della Galleria Vittorio Emanuele II di Milano. La cucina di chef Cracco è un inno alla tradizione gastronomica italiana, un gioco di equilibri tra memoria e gusto per la contemporaneità raccontato attraverso l’attenta combinazione di sapori e contrasti.

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