Ayurveda: che cos’è e come si pratica
Ayurveda: breve storia della medicina tradizionale indiana
I principi della medicina tradizionale indiana sono raccolti tutti in un’unica parola: Ayurveda che in sanscrito significa “scienza della conoscenza della vita”. Nata migliaia di anni fa in India, e praticata ancora oggi in tutto il mondo, si occupa del ripristino e del mantenimento dell’equilibrio psico-fisico.
Ayurveda è una parola formata da ayur, durata della vita o longevità, e veda, conoscenza rivelata. Le sue origini si perdono nella notte dei tempi e sono legate a doppio filo alla storia della mitologia indiana.
Secondo la leggenda, infatti, i principi su cui si basa la medicina tradizionale indiana sono opera di Brahmā, chiamato anche Vedanatha (Dio dei Veda), Gyaneshwar (Dio della sapienza) e Chaturmukha (colui che ha quattro volti), creatore dell’universo materiale.
La divinità, in base ai racconti del mito induista, donò la “scienza della vita” a suo figlio Prajapati, dio delle creature e protettore della vita. In seguito, la preziosa eredità passò agli antichi Ashwin Dakhsha e successivamente al dio Indra che li offrì ai suoi quattro discepoli Bharadvaja, Atreya, Kasyapa e Dhanvantari perché potessero aiutare l’umanità.
Se lasciamo da parte la mitologia e ci concentriamo sulla storia, scopriamo che i principi alla base dell’Ayurveda conobbero un’ampia diffusione orale prima di essere tramandati in forma scritta a partire dal 450 a.C. Uno dei testi più antichi in cui sono contenute informazioni sulla medicina tradizionale indiana è il Carakasaṃhitā, un trattato di risalente all’impero di Kanishka, che raccoglie 500 principi medicinali.
Ayurveda: l’obiettivo da raggiungere attraverso la conoscenza dei dosha
L’Ayurveda non è una semplice disciplina medica di stampo olistico ma un sistema medico e filosofico basato su un delicato gioco di equilibri che coinvolgono la salute fisica, psichica e spirituale dell’uomo.
Il corretto rapporto tra corpo, mente e spirito è fondamentale per avere una buona salute, prevenire e curare le malattie. L’obiettivo dei trattamenti ayurvedici è mantenere o ritrovare il benessere ricorrendo all’uso di minerali e metalli purificati e mescolati con erbe e polveri. Alcuni esempi sono il Trikatu, una miscela di zenzero, pepe e pepe lungo (Piper longum), la Haridra (Curcuma), Erand (Ricinus communis), Kumari (Aloe) e Gokshur (Tribulus terrestri).
Secondo l’antica medicina indiana tradizionale, il corpo umano è formato da tre energie vitali, chiamate dosha, il cui equilibrio o squilibrio incide sulla salute dell’individuo.
Ogni dosha ha determinate guṇa, virtù, ed è composto da due dei cinque elementi detti pancha-mahabhutani o panca-mahabhuta che sono:
- akasha (etere/spazio)
- vāyu (aria)
- tejas (fuoco)
- jala (acqua)
- prithvi (terra)
I dosha sono tre: Vata (akasha+vāyu), Pitta (tejas+jala) e Kapha (jala+ prithvi).
Conoscerli significa poter tracciare il profilo delle caratteristiche psicofisiche di ogni individuo per capire come agiscono sul corpo e quali squilibri possono provocare.
Ayurveda: cosa sono i rasa e come influenzano il benessere psicofisico
Anche il cibo e le sue proprietà sono una parte molto importante dell’Ayurveda che individua sei diversi rasa, sapori, collegati ai dosha:
- Madhura (dolce): prithvi + jala / riduce le tossine e aumenta le secrezioni / esempio: riso e anacardi
- Amla (aspro): tejas + prithvi / favorisce l’appetito e stimola la digestione / esempio: limone e mirtilli
- Lavana (salato): jala + tejas / contribuisce alla formazione di nuove cellule e tessuti e ha proprietà espettoranti / esempio: alghe
- Katu (pungente): vāyu + tejas / combatte gli stati depressivi e i sintomi di raffreddamento, diminuisce il gonfiore e riduce il grasso / esempio: peperoncino e basilico
- Tikta (amaro): vāyu + akasha / diminuisce il gonfiore derivato da ritenzione idrica e fa bene al fegato, allevia le sensazioni di bruciore e prurito e frena nausea e vomito/ esempio: carciofi e curcuma
- Kashaya (astringente): vāyu + prithvi / combatte i dolori mestruali ed elimina le tossine in eccesso / esempio: tè verde e salvia
Inoltre, i sapori vengono divisi in ulteriori due gruppi: riscaldanti/rinfrescanti e secchi/untuosi. L’ideale è puntare su un regime alimentare equilibrato che includa in ogni pasto i sei rasa.
Ayurveda: i semplici gesti quotidiani per una pratica costante
Il massaggio con olio Ayurvedico è uno degli eccezionali trattamenti della medicina indiana tradizionale e rivolgersi a esperti del settore, come il Dr Bauhofer, è la scelta giusta per chi vuole ristabilire l’armonia psicofisica, ma non è l’unica.
I principi dell’Ayurveda, infatti, possono essere coltivati ogni giorno attraverso piccoli gesti quotidiani. Ecco alcune suggerimenti per ritrovare ritrovare l’equilibrio tra corpo e mente:
- alzarsi un’ora prima dell’alba e con calma
- bere un bicchiere di acqua tiepida o calda per stimolare le attività intestinali ed espletare le funzioni corporali
- pulire la lingua per rimuovere le tossine notturne
- pulire i denti, massaggiare le gengive con olio di sesamo e praticare gargarismi con olio di sesamo diluito con acqua tiepida
- pulire le cavità nasali e le orecchie
- fare la doccia o il bagno con acqua calda
- fare attività fisica come Hatha yoga
- fare colazione prima delle 8 del mattino e in base alla propria costituzione
- pranzare presto e con calma in un ambiente rilassato e consumare un pasto che contenga tutti i sei rasa
- dopo il pasto restare seduti per cinque minuti e poi concedersi una passeggiata di quindici minuti
- prima della cena dedicarsi alla meditazione e alle tecniche che migliorano il respiro
- cenare prima delle 19.30 e consumare un pasto leggero cui seguirà una breve passeggiata per stimolare la digestione
- andare a letto presto, non oltre le 22:00, e sempre alla stessa ora
- digiunare un giorno alla settimana e bere acqua tiepida
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