Cagliari: 8 cose da non perdere nella città del sole
Cagliari: una città dalla storia antica e plurimillenaria
Tra i viaggiatori ci sono quelli che amano le vacanze all’insegna dell’avventura e della natura incontaminata mentre altri preferiscono immergersi nella cultura di splendide città come Cagliari. Tra la cattedrale di Santa Maria Assunta e le misteriose leggende come la Sella del Diavolo, scopriamo insieme quali sono le otto cose da non perdere del capoluogo sardo.
“Cagliari è la città dell’amore, non v’è fanciulla che dal suo balcone non parli con l’innamorato”, così la scrittrice e giornalista Grazia Deledda, Premio Nobel per la letteratura nel 1926, descriveva la città detta Casteddu in lingua sarda.
Città del sole e del maestrale dalla storia plurimillenaria, Cagliari racchiude in sé tutto il fascino e le curiosità ideali per chi ama le località di mare. Un esempio sono le straordinarie tradizioni popolari come la festa di Sant’Efisio o ancora i profumi e sapori di una cultura alimentare fatta di prodotti tipici che diventano grandi protagonisti dello street food, la nuova tendenza gastronomica che permette di scoprire e conoscere l’identità di un territorio attraverso il cibo.
La perla del Mediterraneo tiene il passo con le metropoli meglio attrezzate e visitate, è una città dai mille volti e in continua evoluzione di cui non è difficile innamorarsi e sentire la nostalgia quando arriva il momento di salutare l’isola e ripartire.
L’origine del nome, secondo l’etnologo e glottologo tedesco Max Leopold Wagner, è ricollegabile alla lingua protosarda, detta anche paleosarda, nuragica, sardiana o sardiano, ovvero la lingua parlata dall’antichissima civiltà sarda nuragica.
Il nome Karali è il risultato dell’unione tra la radice kar, “pietra/roccia”, e il suffisso –ali, una parola che tradotta significa “località rocciosa”.
I fenicio-punici invece chiamavano la città Krly mentre in latino Cagliari era detta Caralis o Carales al plurale come indicato nel Bellum Africum o Bellum Africanum, opera che fa parte del Corpus Caesarianum la cui paternità è attribuita a un ufficiale dell’esercito di Gaio Giulio Cesare.
Durante il periodo dei Giudicati sardi, fra il IX e il XV secolo, venne eletto centro della città il borgo di Santa Igia (Santa Cecilia) successivamente distrutto dai Pisani che citano Cagliari nei documenti dell’epoca battezzandola Castellum Castri de Kallari.
Il nome attuale deriva dalla pronuncia spagnola Callari mentre in lingua sarda Casteddu è il toponimo utilizzato con riferimento allo storico quartiere fortificato di Castello, fondato dai pisani nel XIII.
Dalla storia alla leggenda, il mito racconta che la città fu fondata da Aristeo, figlio di Apollo e della ninfa Cirene, arrivato in Sardegna dalla Boezia nel XV secolo a.C. Fu lui a introdurre sull’isola la caccia e l’agricoltura, riportò la pace tra gli abitanti del luogo e fondò Caralis, la città che oggi chiamiamo Cagliari.
Un’altra versione della storia narra che Aristeo giunse sulle coste della Sardegna accompagnato da Dedalo autore dei grandiosi Nuraghi, le tipiche costruzioni in pietra di forma tronco conica distribuiti su tutto il territorio dell’isola.
Cagliari è la destinazione perfetta per una vacanza e noi vi raccontiamo quali sono gli otto luoghi imperdibili della città.
Cagliari: 8 luoghi imperdibili da visitare almeno una volta
Cagliari è sorprese e conferme, luoghi, scorci, paesaggi e volti che chiunque passi per il capoluogo sardo tiene poi nella memoria dello smartphone.
Mettere in ordine i gioielli di famiglia non è mai semplice ma ci proviamo. Ecco quali sono le otto cose da non perdere durante una visita a Cagliari.
1) II Poetto. La spiaggia dei centomila è e rimane la più estesa e attrezzata oasi marina-urbana d’Europa. Con un’area chiusa al traffico offre bagni di sole e mare, cibo, attività e scuole di sport, concerti e apericena fino a notte inoltrata. Da non perdere.
2) Area pedonale Corso Vittorio. Tapas fumanti e taglieri di insaccati e formaggi, boutique, artigiani del legno e dell’oggettistica in un via vai che, a due passi dal porto, ricorda Barcellona. La passeggiata di fine serata, spritz incluso, si chiude in piazza Yenne.
3) La Marina, per dirla alla De Andrè, “carica di sale, gonfia di odori” , è l’altra parte del capoluogo adatta al visitatore gaudente e alla ricerca delle sfiziosità tipiche a tavola. L’anima saporita di una terra senza confini. Tra taverne e localini, proposte da perdere la testa.
4) Il Castello. Tra le torri di San Pancrazio e dell’Elefante, la gita che parte dal rettorato universitario e culmina in Piazza Palazzo, tra Cattedrale e Prefettura, vale la candela. La curiosità? Troverete i souvenir giusti.
5) Il faccia a faccia con il capoluogo passa anche dal Molo Ichnusa, base del team Luna Rossa. Da qui, si costeggia su Siccu fino al porticciolo, si passa per l’ Amsicora, tempio dello scudetto del Cagliari calcio, e si vira per Monte Urpinu. Vedute mozzafiato.
6) Santa Gilla, Saline, stagno di Molentargius, oasi protette e tutelate. Percorsi, centinaia di specie preziose, alcune a rischio di estinzione. I fenicotteri? A migliaia. Vi aspettano con la testa sott’acqua. Fateci un salto.
7) Niente quadrilateri ma piazzette e viuzze che offrono capi griffati, innovazione e piccole chicche dell’abbigliamento, delle scarpe e degli accessori. Cagliari sa mettere mascara e rossetto: da via Rockfeller a via Dante, proseguendo per via Paoli e via Alghero, per risalire in via Manno e andare a chiudere lo shopping nel Largo Carlo Felice.
8) Svago, relax, cibo e acquisti. Ma anche devozione e spiritualità. Il capoluogo offre nicchie di culto con tradizioni importanti. Dalla chiesetta di Sant’Efisio a Stampace alle chiese limitrofe di San Saturnino e San Lucifero, a cavallo tra le centrali vie Dante e Sonnino. E merita anche la cappella dei Cappuccini, in viale Frà Ignazio. Una meditazione che vale oro.
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