Cultura della Sardegna: tra gioielli e ricami l'isola stupisce e ispira

Cultura della Sardegna: tra gioielli e ricami l’isola stupisce e ispira

Filigrane pregiate, tessuti preziosi e raffinati ornamenti incarnano il fascino e l’eleganza senza tempo dell’artigianato sardo

Un’isola magica, una bellezza svelata”, quella della Sardegna e del suo ricco patrimonio artistico e culturale, da poco epicentro della ricca settimana dedicata alla presentazione delle collezioni Alta Moda, Alta Sartoria e Alta Gioielleria della prestigiosa maison italiana Dolce&Gabbana.

Spiagge cristalline abbracciate da una natura incontaminata che sembra essere uscita da una rivista patinata, località esclusive che convivono con piccoli paesini in cui la vita scorre ancora oggi in maniera lenta, cristallizzata in un’epoca ormai scomparsa, e un patrimonio artistico e culturale dalle radici profonde, ma mai tanto vivo quanto oggi: la Sardegna è un’isola che non smette mai di stupire e meravigliare, in grado di offrire in maniera generosa i suoi doni a chi desidera esplorarla con apertura, curiosità e amore.

E così, l’antica Isola di Ichnusa ha nel tempo saputo ispirare e ammaliare anche il mondo dell’alta moda e della gioielleria italiana e internazionale, diventando la protagonista di pezzi d’eccezione, come quelli che a fine giugno hanno sfilato nella suggestiva cornice dei giardini del Forte Village, pluripremiato resort a cinque stelle accoccolato tra il mare cristallino e la natura selvaggia di Santa Margherita di Pula, a pochi passi da alcune delle spiagge più belle del Sud Sardegna, tappa sarda del Grand Tour d’Italia dell’Alta Moda di Domenico Dolce e Stefano Gabbana, fondatori dell’omonima maison diventata ormai universalmente portavoce dell’italianità e dell’eccellenza dell’artigianato locale nel mondo. Un progetto che dal lontano 2012 si propone di valorizzare il Made in Italy, i mestieri d’arte e le località più iconiche del Belpaese attraverso pezzi unici e dall’elevato valore simbolico, culturale e artistico.

E così, quella dal 29 giugno al 4 luglio è stata una settimana dedicata alla celebrazione dell’arte sartoriale e orafa sarda, ma anche della variegata e affascinante cultura della Sardegna, alla quale è indissolubilmente intrecciata. Un legame evidente, ad esempio, negli sgargianti e finemente ricamati vestiti tramandati di madre in figlia da generazioni e indossati con grazia e fierezza dalle donne durante la festa che dà avvio al fitto programma di celebrazioni in onore di Sant’Efisio a Cagliari, una ricorrenza che da quasi quattro secoli celebra la figura del martire guerriero che, apparendo in visione all’allora viceré Conte di Lemos, liberò la Sardegna dalla grande Peste Barocca di metà Seicento.

Lo stesso vale per pezzi di oreficeria unici nel loro genere, come la graziosa maninfide sarda, fin dall’antichità portata in dono alle future spose e da tempo immemore oggetto di storie magiche e leggende (si narra che le fate intrecciassero questo anello con fili d’oro per i giovani innamorati che volevano chiedere in sposa la propria amata, a patto che approvassero la loro unione), ma anche un elemento chiave dei costumi tradizionali indossati durante le svariate manifestazioni popolari e religiose che si svolgono sul territorio isolano.

Tutte testimonianze di come ogni aspetto della cultura sarda sia permeato da un’arte che non è mai fine a sé stessa, ma che si nutre di tradizione, fede e identità, creando un mosaico di espressioni artistiche che raccontano l’anima più profonda e autentica di questa meravigliosa e sfaccettata terra.

Cultura della Sardegna: tra gioielli e ricami l'isola stupisce e ispira

Tessuti pregiati, antichi gioielli e costumi finemente ricamati: il meglio dell’arte sarda che incanta, stupisce e ispira

Il tessuto sardo diventa così un racconto fatto di colori, trame e simboli, che parla di identità, di orgoglio e di appartenenza. La tessitura è infatti una delle arti più antiche e radicate sull’isola, con una storia che affonda le sue radici in epoche lontane (le prime testimonianze risalgono addirittura all’età del bronzo), quando le donne filavano e tessevano i loro abiti in casa, utilizzando materiali naturali come la lana, il lino e il cotone. Una vera e propria arte che si è poi evoluta e affinata nel tempo, senza però mai perdere di vista il suo significato originario.

Non è un caso se ancora oggi a stupire è il ricco universo di significati che si nasconde dietro alla trama di questi preziosi tessuti. Ogni motivo, ogni decorazione ricamata o impressa su di essi ha un significato particolare, spesso legato al mondo naturale o alla vita quotidiana, mentre i disegni geometrici, realizzati con particolari tecniche di tessitura, diverse da regione a regione, come la famosa “pibiones” che consiste nel creare piccoli nodi a rilievo sul tessuto, caratteristica delle zone centrali dell’isola e in particolare della Barbagia e utilizzata soprattutto per realizzare tappeti e coperte, rappresentano simboli di protezione, fertilità o prosperità.

Al tempo stesso, la tessitura sarda non è solo un’arte del passato, ma continua a evolversi e a rinnovarsi, senza mai perdere di vista le sue radici millenarie. Non è raro che oggi artisti e designer sardi (e non solo) hanno l’ambizioso obiettivo di reinterpretare questi antichi motivi con uno sguardo contemporaneo, creando capi e accessori che fondono l’eredità culturale dell’isola con le ultime tendenze nel mondo dell’alta moda, dando alla luce pezzi unici nel loro genere, che in poco tempo hanno saputo conquistare anche il mercato internazionale, portando il fascino e la raffinatezza della Sardegna nel mondo.

Lo stesso vale per i gioielli sardi, forgiati con tecniche artigianali antichissime, un altro esempio emblematico di come la tradizione artigianale dell’isola riesca a coniugare bellezza, raffinatezza e significato in piccole creazioni dall’immenso valore personale e culturale, che ammaliano lo sguardo e, al tempo stesso, parlano all’anima.

Tra questi, spicca per grazia e delicatezza la fede sarda, un anello che tradizionalmente veniva scambiato come pegno d’amore tra gli sposi, caratterizzato da una lavorazione intricata che richiama il pizzo, la filigrana, una tecnica alla base di molti dei più celebri gioielli sardi che consiste nell’intrecciare dei sottilissimi fili d’oro o d’argento per creare disegni complessi e delicati, simbolo di unione e di protezione, e da una forma circolare, che invece rimanda, sia in senso metaforico che fisico, l’eternità del legame matrimoniale.

Non meno sofisticati sono i cosiddetti “bottoni”, orecchini a forma di sfera che possono anche essere inseriti in una catenina o usati come ornamento per gli abiti tradizionali e realizzati in filigrana d’oro o d’argento, la cui forma rotonda simboleggiano la fertilità e la continuità della vita, valori fondanti della cultura sarda, che sottolineano l’importanza della famiglia e delle tradizioni, e il “su coccu”, amuleto con una pietra nera incastonata tra due coppe d’argento che, secondo la tradizione, allontanerebbe il malocchio da chi lo indossa (la pietra, infatti, assorbirebbe l’energia negativa).

Trait d’union tra tessuti e gioielli abbiamo poi i costumi tradizionali sardi, tra cui copricapi, ampie gonne, giacche e camicie adornate con nastri, pizzi e merletti, pezzi unici e dal valore inestimabile, piccole opere d’arte realizzate con tessuti pregiati come velluto, broccato e seta, e arricchiti con ornamenti colorati, preziosi ricami e dettagli minuziosi in filo d’oro o d’argento, che richiedono ore di lavoro paziente e attento.

Uno sforzo che viene ripagato nel momento in cui vengono indossati, una celebrazione non solo della millenaria tradizione sartoriale sarda, ma anche del vastissimo patrimonio culturale della zona d’origine -ogni capo ha infatti una sua funzione e un suo significato, che varia da una zona all’altra dell’isola, se non da un paesino all’altro.

Vestigia del passato, ma anche orgoglio del presente: non è infatti raro vedere, durante le numerose feste e celebrazioni religiose che animano l’isola, uomini e donne vestiti con i costumi tradizionali, testimoni viventi di un’espressione artistica e culturale che continua a vivere e a rinnovarsi, da poco protagonista degli esclusivi eventi “Alta Moda 2024” di Dolce e Gabbana.

Cultura della Sardegna: tra gioielli e ricami l'isola stupisce e ispira

Sardegna, cultura e alta moda: l’incontro tra Dolce&Gabbana e l’eleganza della tradizione

L’incontro tra la tradizione sarda e il mondo dell’alta moda ha trovato la sua massima espressione nell’evento organizzato dalla maison italiana Dolce&Gabbana, che ha scelto proprio l’antica isola di Ichnusa come cornice per la presentazione delle collezioni Alta Moda, Alta Sartoria e Alta Gioielleria 2024, un progetto che da oltre dieci anni viaggia, come in una sorta di Grand Tour contemporaneo, tra le regioni più care ai due stilisti e imprenditori italiani, siciliano il primo e milanese il secondo, con l’obiettivo di esaltare e mostrare al mondo le migliori eccellenze nostrane, il tutto in location semplicemente d’eccezione.

Ecco così che, dal 29 giugno al 4 luglio, i giardini del Forte Village, ben 120 ettari di natura lussureggiante che ospitano le lussuose e confortevoli strutture del resort più amato e premiato dell’isola, che attraverso una selezione esclusiva di boutique di haute couture e botteghe di artigianato si fa da sempre portavoce dell’eleganza e della raffinatezza dell’alta moda locale, italiana e internazionale, hanno fatto da palcoscenico a un ricco calendario di eventi.

Oltre 500 gli ospiti provenienti da tutto il mondo, tra cui i migliori clienti del brand, stampa internazionale, celebrity e top model, che hanno avuto il piacere di assistere a sfilate ricche di suggestione, degustare le prelibatezze della cucina sarda e vivere un’esperienza di totale immersione nel mondo della moda, dell’artigianato e del savoir-faire locale.

A partire dalla presentazione della collezione Alta Gioielleria in una Piazza Luisa, cuore pulsante del Resort, addobbata per l’occasione con una poetica scenografia di covoni dorati illuminati da ipnotici giochi di luce, ad esaltare la delicata arte della filigrana, per proseguire con la sfilata della Collezione Alta Moda, un omaggio alle tecniche di tessitura artigianali sarde, ospitata nel suggestivo sito archeologico di Nora, situato a meno di quindici minuti di macchina dal Resort, e con la collezione di Alta Sartoria, aperta in modo scenografico da una parata di 700 persone in costumi tradizionali, cavalli e carri trainati da buoi ornati di fiori, una rievocazione sui generis alla sentitissima processione di Sant’Efisio, che ogni primo maggio anima le strade del capoluogo sardo.

A celebrare l’apertura e la chiusura di questa intensa settimana, che ha sicuramente avuto il merito di portare alla ribalta internazionale la Sardegna non solo come meta turistica, ma anche come epicentro di cultura e stile, i concerti di due tra le icone pop più amate del panorama musicale internazionale moderno, Christina Aguilera e Katy Perry.

Ed è proprio questa capacità di evolversi, cambiare e adattarsi alle esigenze e ai trend della modernità, senza mai perdere di vista la propria identità e le proprie tradizioni, ma anzi mantenendole sempre vive e pulsanti, che rende l’isola sarda così speciale, un luogo in cui il passato e il presente si incontrano per creare qualcosa di unico e irripetibile.

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