Fauna Sardegna: natura e storia dell’isola
Fauna Sardegna: i tre eventi principali della storia
Il mare della Sardegna non ha nulla da invidiare ai paradisi tropicali, ma l’isola non è solo acque azzurre e cristalline e favolose spiagge perché anche la natura incontaminata e la fauna della Sardegna contribuiscono a rendere il territorio un paradiso terrestre d’inestimabile valore naturalistico.
Non solo la flora, anche la fauna della Sardegna è ricca e variegata per un totale di 370 specie suddivise tra 41 tipi di mammiferi, 18 di rettili, 8 di anfibi e circa 300 uccelli tra stanziali, con riferimento a quei volatili che restano nella stessa zona tutto l’anno nonostante i cambiamenti climatici, e di passo, termine con cui si indicano le specie migratorie come i fenicotteri rosa.
A influenzare l’evoluzione della fauna sarda sono stati eventi di carattere geologico, storico e sociale, oltre alle caratteristiche del territorio occupato anche da zone collinari e montuose.
Il primo momento importante nella storia della flora e fauna della Sardegna risale al periodo dell’Oligocene, circa trenta milioni di anni fa, quando l’isola faceva parte del blocco sardo-corsico che si staccò dalla placca europea subendo una rotazione di 90 gradi e uno spostamento verso il centro del mar Mediterraneo. Il processo di rotazione e migrazione si concluse durante il Miocene, circa 6-7 milioni di anni fa, e portò alla nascita di alcuni paleoendemismi e di un più ampio numero di neoendemismi.
I due termini rientrano nel fenomeno dell’endemismo che indica le specie vegetali e animali esclusive di una determinata zona. La categoria del paleoendemismo comprende quelle specie che nell’antichità erano diffuse in ampie aree del territorio ma oggi sono rintracciabili solo in ambienti più ristretti mentre la parola neoendemismo indica le specie nate in seguito a ibridazione e comparse in tempi più recenti.
Le glaciazioni risalenti al periodo di tempo compreso tra il Pleistocene e l’Olocene sono il secondo evento di natura geologica che ha condizionato i flussi migratori della fauna sarda.
Infine, il terzo e ultimo evento è connesso alla storia dell’uomo e delle ondate migratorie iniziate già in epoca neolitica e continuate durante l’età punico-fenicia e romana. Va aggiunto che nel corso dei secoli la popolazione si è concentrata in precise aree dell’isola e ha lasciato intatta buona parte del territorio salvaguardando così alcune specie animali anche rare.
Fauna Sardegna: i tipi di endemismo e quando bisogna parlare di rarità
L’isolamento geografico, le glaciazioni e l’intervento dell’uomo hanno condizionato la fauna della Sardegna e oggi gli endemismi che raccontano l’evoluzione delle specie animali sono classificati in tre diverse categorie:
- endemismi sardi: comprendono specie o sottospecie che si trovano esclusivamente nel territorio isolano come i geotritoni e l’europrotto sardo. Esistono anche quattro sottospecie endemiche di uccelli: fringuello, picchio rosso maggiore, cinciallegra e ghiandaia.
- endemismi sardo-corsi: riguardano specie o sottospecie presenti sia in Sardegna che in Corsica come il cervo sardo.
- endemismi tirrenici: si tratta di specie o sottospecie, come la raganella sarda, presenti in Sardegna, Corsica e in altre zone del Mediterraneo con particolare riferimento all’arcipelago Toscano e all’isola di Capraia.
- endemismi mediterranei: sono specie presenti in ampie aree del bacino mediterraneo come la pernice sarda che si trova in Sardegna, Nordafrica, Gibilterra, Spagna e Isole Canarie.
Esistono anche specie rare tra gli animali che compongono la fauna della Sardegna tuttavia è necessario specificare che endemismo e rarità non sono sinonimi.
Se il primo conserva un carattere di esclusività che collega una specie a una precisa area geografica, la seconda si riferisce alla densità della specie all’interno di un dato territorio. Ciò significa che le specie endemiche possono essere tanto comuni, è il caso della poiana sarda e della lepre sarda, quanto rare come l’astore sardo e il gatto selvatico sardo.
Fauna Sardegna: la differenza tra specie isolane e continentali
Una peculiarità che caratterizza la fauna della Sardegna è la taglia, generalmente più piccola rispetto a quella delle stesse specie continentali.
Si tratta di una caratteristica legata soprattutto alle specie o sottospecie endemiche di:
- mammiferi: cinghiale sardo, volpe sarda, lepre sarda, vavallino della Giara, asinello sardo, pecora sarda e numerosi altri animali
- uccelli: astore sardo, sparviere della Corsica, poiana sarda, ecc.
- rettili: lucertola tirrenica
- anfibi: raganella sarda, discoglosso sardo
Fauna Sardegna: i differenti gruppi di mammiferi
Tra le specie più interessanti che fanno parte della fauna sarda una particolare attenzione la meritano gli ungulati selvatici poiché si tratta di animali a rischio di estinzione.
Gli ungulati sono un gruppo di mammiferi che comprende le specie di grandi dimensioni erbivore o onnivore che a loro volta fanno parte delle famiglie degli Artiodattili e dei Perissodattili.
Le specie che rientrano nel gruppo degli Artiodattili sono:
- cervo sardo
- daino
- muflone
- cinghiale sardo
Della categoria dei Perissodattili fanno parte:
- asinello bianco
- cavallino della Giara
Infine, altri tre gruppi di mammiferi sardi sono i carnivori terrestri, i piccoli mammiferi dell’ordine dei Lagomorfi, dei Roditori, dei Chirotteri e degli Insettivori, e i mammiferi marini che fanno capo all’ordine dei Cetacei e dei Carnivori.
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