Storia e regole della vela: lo sport nautico che appassiona grandi e piccini

Storia e regole della vela: lo sport nautico che appassiona grandi e piccini

Vela: alla scoperta del più nobile tra gli sport acquatici

Da mezzo di trasporto nato per necessità a sport olimpico in grado di appassionare tutto il mondo: ecco la storia e la pratica della vela.

È una storia davvero antica quella della vela, oggi apprezzato sport olimpico ma, in origine, rapido mezzo di trasporto per solcare mare e fiumi sfruttando la forza del vento.

Furono gli Egizi, nel 4000 a.C., a impiegare questa straordinaria scoperta con imbarcazioni in canna di papiro; nei secoli a venire, anche i Fenici, i Greci e gli Arabi si servirono della vela per scopi militari e commerciali.

Nate per necessità, appena inventate le vele erano di pochi tipi: la vela quadra, la più diffusa, issata sul pennone consentiva un’andatura molto rapida con il vento a favore ma non permetteva la risalita, e le vele latine, dalla forma triangolare, realizzate a partire dal IX secolo. 

Con l’epoca moderna, arrivano nuove vele dalla maggiore capacità di risalita quali la “randa”, vela principale issata sull’albero maestro con cui è possibile navigare anche controvento, il “fiocco”, vela di prua più piccola della randa, lo “spinnaker” più leggero del fiocco ma non le stesse funzioni, e la “tormentina”, adatta per sostituire il fiocco in caso di burrasca grazie al suo tessuto più stabile e resistente.

Ma quando la vela diventa sport?

Occorre attendere la metà del XVII secolo quando il re inglese Carlo II, dall’esilio in Olanda, viene a conoscenza dei “jachtship”, veloci e agili velieri olandesi utilizzati per individuare i pirati.

Tornato in Inghilterra, il monarca porta con sé una di queste imbarcazioni e ne fa costruire una personale con cui sfida il Duca di York in quella che si può considerare la primissima regata tra Greenwich e Gravesend.

Il 1715 è l’anno della prima competizione ufficiale della vela in età moderna, la Cumberland Regatta che si disputa ancora oggi, e il 1720 vede la fondazione in Irlanda del primo yatch club, il Water Club of the Cork Harbour, cui seguirà il noto Royal Yacht Squadron che includeva 50 imbarcazioni e che fu promotore dell’importantissimo raduno nautico del 1826, ovvero la “Settimana di Cowes”.

Il regolamento della vela: cosa sapere prima di iniziare

Fino all’Ottocento, le gare seguivano regole sempre differenti, basate sulle indicazioni fornite per l’occasione dallo yatch club organizzatore.

Solo nel 1875, i tre yatch club inglesi più conosciuti danno vita allo ” Yacht Racing Association” stabilendo regole comuni da applicare in tutte le acque inglesi.

Tuttavia, i sistemi metrici differenti tra Inghilterra, Nord America ed Europa rendevano difficili le competizioni internazionali: così, nel 1906, una Conferenza mondiale sulla misurazione delle imbarcazioni veliche pone le basi per l’International Yacht Racing Union e l’adozione di un regolamento di regata a livello internazionale.

L’unione diventa poi “Federazione Internazionale della Vela (ISAF)” e la vela sport olimpico.

Le regole sono valide tutt’oggi e si concentrano in particolare sul definire chi ha il diritto di rotta sugli altri e come rispondere a tali precedenze. Inoltre, il giudice di regata può, in base al regolamento, decidere se squalificare qualcuno e quali eventuali penalità affidare a una squadra.

Le competizioni, definite regate, sono composte da percorsi indicati da boe galleggianti e vinte da chi le completa nel minor tempo possibile.

Per vincere, è fondamentale conoscere a fondo i venti, le giuste tecniche di utilizzo delle vele e le caratteristiche dell’imbarcazione utilizzata.

Le regate sono di due tipi:

  • Regate di altura, che prevedono un ampio campo di regata definito dalla morfologia della zona, ad esempio presenza di scogli, isolotti ecc. Sono di solito molto lunghe e possono prevedere scali;
  • Regate costiere che si possono svolgere sia in acqua dolce che in mare, più brevi di quelle di altura, prevedono la navigazione all’interno di un percorso stabilito, mediante segnalazioni e boe, in un campo di regata.

Per vincere è necessario conoscere il corretto utilizzo delle vele, le caratteristiche tecniche dell’imbarcazione e la forza del vento così da sfruttare al meglio la forza propulsiva della natura.

Si parte al suono della sirena o quando sono inviati segnali visivi come, ad esempio, una bandierina che sventola.

Si taglia, allora, la linea di partenza e la competizione ha inizio: il percorso da seguire è indicato con apposite boe.

Sono vietate manovre oppure strumenti per aumentare la velocità della barca.

Divertirsi con la vela in Sardegna: la nuova Accademia del Forte Village

Il Forte Village, pluripremiato resort abbracciato dal limpido mare di Sardegna, grazie alle sue Academy sportive consente di vivere tutta la magia dello sport anche durante le vacanze.

Per chi ama gli sport acquatici, la Boat House è un autentico paradiso dove gli appassionati possono scegliere il mezzo preferito per solcare le acque e vivere un’esperienza unica in catamarano, windsurf, gommoni, moto d’acqua e canoa.

Ma non soltanto: novità di quest’anno è l’Accademia di Vela, per salpare sulle acque del Mediterraneo sotto la guida esperta degli istruttori del Forte Village.

I corsi per praticare questo sport esclusivo in una cornice da favola si rivolgono ai principianti e a tutti coloro che desiderano migliorare il proprio livello.

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