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Sa chida santa: i riti della Settimana Santa in Sardegna

Settimana Santa in Sardegna: la tradizione tra fede, fascino e mistero 

Visitare l’isola durante la Settimana Santa offre la possibilità di vivere un’esperienza davvero unica alla scoperta di antiche tradizioni che vantano oltre quattrocento anni di storia.

In Sardegna, infatti, i riti della Settimana Santa (in lingua sarda Sa Chida Santa) risalgono al Seicento, periodo della dominazione spagnola, e fondono antiche usanze mistico-religiose (campidanesi, logudoresi e barbaricine) con tradizioni di origine iberica dando vita a riti, processioni e momenti corali suggestivi e ricchi di fascino che ancora oggi esercitano un grande richiamo turistico nazionale e internazionale.

Alcuni riti, organizzati dalle varie confraternite, si svolgono senza particolari differenze tra una località e l’altra: tra questi ci sono la processione delle Domenica delle Palme (sas Prammas), l’allestimento dei Sepolcri (sos Sepurcros) all’interno delle chiese, la processione del Cristo morto il venerdì Santo e la processione s’Incontru (che racconta l’incontro fra Gesù Risorto e sua Madre Maria) organizzata la mattina della domenica di Pasqua. 

Anche il su Nennere, una delle tradizioni pasquali più diffuse in Sardegna, si ripete ogni anno uguale: l’usanza prevede che in un piccolo vaso di coccio o di vimini vengano coltivati, per alcune settimane e nella totale oscurità, germogli di grano misti a orzo e semi di avena.

Nennere viene preparato dalle donne quaranta giorni prima di Pasqua, e più precisamente il Giorno delle ceneri (mercoledì), e i semi vengono sistemati su una base di cotone imbevuto d’acqua prima di essere coperti di terra. Una volta pronto, il vaso viene conservato in un luogo buio e asciutto (in passato i contenitori trovavano spazio sotto il letto o all’interno dell’armadio) e innaffiato regolarmente. Nel corso delle settimane, i germogli crescono diventando steli di circa venti centimetri che, a causa dell’assenza di luce, assumono un colore giallo-biancastro.

 Il giovedì santo, in occasione della celebrazione dell’Ultima cena, i Nenneres, dopo essere stati abbelliti con nastri colorati di seta o raso, fiori di campo e ramoscelli spinosi di fiori bianchi di pero selvatico, vengono portati in chiesa dai fedeli per adornare l’altare. I vasi contenenti il cespo di germogli di grano, sistemati uno accanto all’altro, creano un piccolo giardino che simboleggia la resurrezione di Cristo e la rinascita della vita.

Altri riti, invece, si svolgono in giorni diversi in base alla confraternita che li organizza o alle città in cui hanno luogo: tra questi ci sono la processione dei Misteri e la rappresentazione della deposizione di Cristo dalla croce, un rituale che in lingua sarda è chiamato S’Iscravamentu (letteralmente “schiodamento”), che a seconda del luogo può essere organizzato il giovedì, il venerdì o il sabato santo. 

Sa chida santa a Cagliari: gli eventi della Settimana Santa

Sa chida santa viene commemorata in tutte le località della Sardegna e tra le celebrazioni più spettacolari ci sono quelle di Cagliari, Alghero, Iglesias, Castelsardo e Cuglieri. Degne di nota sono anche le celebrazioni che si svolgono nei comuni di Bolotana, Oristano, Villacidro, Bosa, Bortigali, Sassari, Mamoiada, Oliena, Orosei, Ossi, Ottana, Desulo, Sarule, Bortigali, Santulussurgiu, Aidomaggiore, Scano di Montiferro, Domusnovas, Sorso, Aggius e nei dintorni del goceano.

A Cagliari, in particolare, i riti sono curati dalle confraternite della Solitudine, del Santissimo Crocifisso (entrambe del quartiere Villanova) e del Gonfalone (del quartiere Stampace). Ogni celebrazione è accompagnata dalle voci dei cantori e dei confratelli, con esecuzioni in falso bordone (una tecnica di armonizzazione usata nella musica medioevale e rinascimentale), e i canti, che raccontano la passione di Cristo, si basano su antichi testi attribuiti a diversi autori, tra cui Pietro Metastasio, considerato il riformatore del melodramma italiano, e sant’Alfonso Maria de’ Liguori. Alcuni di questi testi, inoltre, sono contenuti nell’opera Manuale di Filotea del presbitero, saggista e insegnante Giuseppe Riva.

Ecco quali sono gli appuntamenti più importanti della Settimana Santa a Cagliari:

  • Venerdì di Passione: nell’ultimo venerdì di Quaresima che precede la domenica delle Palme, la confraternita del Santissimo Crocifisso organizza la Processione dei Misteri (Is Misterius) con sette simulacri lignei, opera dello scultore Giuseppe Antonio Lonis, che rappresentano Gesù in preghiera al Getsemani, Gesù preso in arresto, Gesù alla colonna della flagellazione, Gesù schernito, Gesù caricato della croce, Gesù sotto la croce, Gesù crocifisso e la Madonna addolorata. La processione, che si snoda per le strade del centro storico, fa tappa in sette diverse chiese della città che generalmente sono quelle di San Giovanni, Sant’Anna, Sant’Efisio, San Sepolcro, Sant’Antonio, San Domenico e San Giacomo;
  • Domenica delle Palme: nella chiesa di San Giovanni, a mezzogiorno, si svolge la rimozione del grande crocifisso ligneo seicentesco (su Monumentu) dal suo altare laterale. L’imponente statua, dotata di braccia snodabili e utilizzata nei riti di S’Incravamentu (crocifissione) e del già citato S’Iscravamentu, viene poi preparata per la processione del venerdì Santo;
  • Martedì santo: si svolge la seconda processione dei Misteri, organizzata ad opera della Congregazione Mariana degli Artieri di San Michele, con i sette simulacri opera dello scultore Giuseppe Antonio Lonis;
  • Mercoledì santo: nell’oratorio del Santissimo Crocifisso si svolge la vestizione in abiti di lutto del simulacro dell’Addolorata;
  • Giovedì santo: negli oratori delle due confraternite di Villanova si svolge il rito di S’incravamentu e le chiese vengono addobbate con su Nennere. La sera, dopo la Messa in Coena Domini, o Messa vespertina “Cena del Signore”, si svolge la tradizionale visita alle sette chiese: la statua di Sant’Efisio, con il pennacchio nero sull’elmo in segno di lutto, parte dalla chiesa di Stampace e viene portata in processione nelle sette chiese dei sepolcri;
  • Venerdì santo: in questo giorno si svolgono tre processioni del Cristo morto (alle ore 13:00, alle 15:00 e alle 20:00);
  • Sabato santo: la mattina si svolge il rito di S’Iscravamentu e nel pomeriggio la processione dell’Addolorata;
  • Domenica di Pasqua: è il giorno dedicato alla processione del S’Incontru.

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