La Tonnara di Carloforte
La pesca del Tonno in Sardegna è una tradizione millenaria: i primi ritrovamenti archeologici che testimoniano l’uso di arpioni per catturare i tonni risalgono alla civiltà nuragica (circa 2000 anni prima di Cristo). E quando si parla di tonno sardo non si può non pensare alla tonnara di Carloforte, l’unica tonnara ancora attiva oggi nel Mediterraneo in cui la pesca del tonno viene praticata secondo le antiche tradizioni dei pescatori.
La tecnica di pesca delle tonnare fu introdotta nel Mediterraneo dagli arabi che la diffusero in Sicilia e in Sardegna. Non è un caso che nella terminologia dei pescatori (o meglio dei tonnarotti) vi siano molte parole di origine araba, come “rais”, il capo della tonnara, che in arabo significa appunto capo o re.
Come si svolge la pesca in tonnara a Carloforte
Il sistema della tonnara prevede che si posizionino una serie di reti che formano delle camere che si restringono progressivamente, in modo da spingere i banchi di tonni verso l’ultima, denominata “camera della morte” dotata di una rete anche sul fondo che viene issata per far risalire i tonni in superficie. A questo punto si svolge la mattanza, cioè la cattura vera e propria dei tonni che vengono issati a bordo delle imbarcazioni che circondano la camera. Tradizionalmente la pesca della tonnara di Carloforte si svolge a partire dalla fine di aprile fino a giugno, periodo dell’anno in cui i tonni arrivano dall’Oceano Atlantico nelle acque più calde del Mediterraneo per deporre le uova. Solitamente nel mese di aprile e maggio vengono preparate e calate in mare le strutture di pesca, mentre il momento più spettacolare, la vera e propria mattanza, si svolge normalmente nel mese di giugno. Per chi volesse è possibile assistere a questo evento.
La mattanza è considerata da molti una tecnica di pesca particolarmente cruenta, ma come molti metodi di pesca antichi e tradizionali è decisamente più rispetto dell’ambiente se confrontato ai sistemi moderni che utilizzano reti d’altura e tecnologie sofisticate per individuare e catturare i banchi di pesci. I tonni si stanno riducendo drasticamente in tutti i mari del mondo, e in particolare il tonno rosso è oggi una specie in pericolo a causa della pesca industriale estensiva che risponde a una crescente richiesta del mercato. Le tonnare tradizionali, come quella di Carloforte, rappresentano la testimonianza di un metodo di pesca sostenibile: a differenza di quanto accade con la pesca industriale che distrugge in modo indifferenziato tutte le specie con le grandi reti, nella tonnara i tonni da pescare vengono selezionati con cura prima di essere catturati.
Il pregiato Tonno Rosso
Il Tonno Rosso di Carloforte è considerato il migliore del mondo: la sua carne è particolarmente rossa, grassa e tenera. Già i fenici ne apprezzavano le qualità organolettiche, gli attribuivano proprietà benefiche e li consumavano come cibo propiziatorio per celebrare i matrimoni. Oggi è la materia prima preferita da molti maestri di sushi giapponesi che fanno di tutto per farselo arrivare quotidianamente fresco (se avete assaggiato sushi di tonno un uno dei più rinomati ristoranti di Tokyo non è improbabile che abbiate mangiato Tonno Rosso della Sardegna).
Le bellezze di Carloforte
Carloforte si trova sull’isola di San Pietro, nell’arcipelago del Sulcis, poche miglia al largo delle coste sudoccidentali della Sardegna. Una curiosità su questo borgo è che fu fondato da alcune famiglie genovesi (originarie di Pegli) che nel 1783 ottennero dal re Carlo Emanuele III il diritto di colonizzare l’isola di San Pietro, e ancora oggi il dialetto parlato a Carloforte non è sardo ma genovese. Il paese è molto suggestivo con i suoi vicoli e le sue casette multicolori, ed è anche ricco di edifici storici, come la chiesa di Santa Maria del Naufrago e i resti delle mura che originariamente circondavano completamente l’abitato per difenderlo dalla minaccia dei pirati. Da non mancare una visita al museo multimediale del Mare che racconta la storia del paese e il suo rapporto con il mare e la pesca.
Carloforte e l’isola di San Pietro sono poi rinomati per le loro splendide spiagge, circondate dalla macchia mediterranea, come la Bobba, Punta Nera, fiancheggiata da una scogliera suggestiva, o la Spiaggia di Guidi, che si raggiunge a piedi attraverso un sentiero immerso nella macchia.
Come arrivare a Carloforte
Carloforte si raggiunge con i traghetti in partenza da Calasetta (sull’isola di Sant’Antioco) e da Portovesme che dista circa 80km da Cagliari. La traversata dura 30/40 minuti e i traghetti partono con una frequenza di circa un’ora per tutto il giorno. Da Portovesme è possibile anche imbarcare le automobili.