Elisir di lunga vita: la terra dei centenari

Centenari Sardegna: il mistero di uno tra i popoli più antichi del mondo

Tutte le storie più belle iniziano con “c’era una volta”, tuttavia quella dei centenari di Sardegna non è una favola ma il racconto di una terra, dove uomini e donne custodiscono il segreto della longevità.

Centenari Sardegna: una popolazione che ha scoperto come fare per vivere bene e più a lungo, in modo semplice e genuino.

Il mare di Sardegna e la natura incontaminata fanno dell’isola una delle mete più amate delle vacanze e poiché ogni viaggio è anche sinonimo di avventura, a due passi dal Forte Village ci si può immergere nel mistero di un popolo antico che conosce la ricetta dell’elisir di lunga vita.
Ebbene sì, in provincia di Cagliari e in tutta la zona che si estende dall’Ogliastra alla Barbagia la vita dura decisamente più a lungo e la percentuale di centenari tra gli abitanti fanno della Sardegna una delle regioni più longeve d’Italia.

Narra la leggenda che l’elisir di lunga vita sia una pozione capace di donare la vita eterna e quindi l’immortalità a chiunque ne beva un sorso. Altre storie raccontano che la magica bevanda regali addirittura il potere di dare la vita. Il mito si ricollega a Enoch, Thot ed Ermete Trismegisto, antichi personaggi diventati immortali dopo aver bevuto una sola goccia del potente elisir.

Anche i centenari di Sardegna hanno il loro filtro magico ed è un buon calice di Cannonau, il vino simbolo dell’isola e considerato il più antico del bacino del Mediterraneo, cui si aggiunge l’attenzione all’antica cultura alimentare, tramandata ancora oggi dagli anziani, uno stile di vita basato sull’attività fisica e una struttura sociale che favorisce i rapporti umani.

Il segreto della lonvegità è quindi un insieme di elementi in cui a giocare un ruolo molto importante non è solo la genetica poiché anche il fattore ambientale, l’alimentazione e le relazioni interpersonali concorrono a migliorare la qualità della vita e aumentano la possibilità di raggiungere e superare il record dei cento anni d’età.

Centenari Sardegna: la zona blu e il segreto della longevità

La Sardegna fa parte delle cosiddette “zone blu” del pianeta che comprendono anche il villaggio di Loma Linda in California, la penisola di Nicoya in Costa Rica, l’isola di Ikaria in Grecia e l’isola di Okinawa in Giappone.

Il termine Blue Zone indica quelle aree, identificate dagli studiosi Gianni Pes e Michel Poulain, in cui la speranza di vita è più alta rispetto alla media mondiale. L’idea è nata da uno studio demografico sulla longevità umana effettuato da Pes e Poulain e pubblicato su Experimental Gerontology, dove la Sardegna è riconosciuta come uno dei luoghi nel mondo con la più alta concentrazione di centenari.

Secondo i ricercatori, impegnati a organizzare il prossimo primo dicembre a Milano il settimo forum internazionale su alimentazione e nutrizione, le popolazioni che abitano nelle “zone blu” presentano alcuni tratti comuni che spiegano la loro longevità: una regolare attività fisica, con spostamenti che avvengono principalmente a piedi, una dieta basata su legumi e verdura, una forte fede religiosa, la centralità della famiglia, lo scarso o nullo tabagismo, l’idea di essere utili socialmente e una struttura sociale che favorisce i rapporti umani. Relazioni forti che i centenari della Sardegna intrecciano soprattutto nei frequentatissimi tzilleri, in altre parole i bar dall’atmosfera famigliare dove si riunisce la comunità.

Come si arriva a spegnere le cento candeline o addirittura a superare l’importante traguardo? Il segreto della longevità passa anche dall’alimentazione che gioca un ruolo fondamentale. La dieta tipica dei pastori, ancora oggi tramandata dagli anziani dell’isola, si basa principalmente sul consumo di latticini e carne, soprattutto di origine ovina e caprina, cui si aggiungono cibi freschi di produzione locale e prodotti rigorosamente stagionali provenienti da allevamenti di zona.

I benefici di un simile regime alimentare sono facilmente intuibili: pochi grassi, la totale assenza di cibo industriale, zero conservanti, e il consumo di prodotti provenienti dalla coltivazione della propria terra come pane integrale, verdure e formaggio di capra. La carne invece è consumata con moderazione e deve provenire esclusivamente da allevamenti della zona. Infine, non può mai mancare un buon calice di Cannoanau ad accompagnare ogni piatto.

Al buon cibo si sommano l’importanza della socialità e l’attività fisica, un elemento irrinunciabile nella vita quotidiana dei centenari di Sardegna che impegnano il loro tempo in lavori come la pigiatura dell’uva e la raccolta delle verdure nell’orto, due tra le centinaia di attività che hanno permesso ai sardi di diventare particolarmente longevi.

Centenari Sardegna: la casa-laboratorio, i documentari e il reportage della Cnn

La routine e i benefici della vita dei centenari della Sardegna dal 2017 è un esempio di best practice per vivere a lungo e in salute come testimonia “Casa Campidanese, luogo elettivo per l’invecchiamento attivo in Sardegna”, il volume che illustra il programma messo a punto dalla Comunità Mondiale della longevità. Si tratta di una casa-laboratorio che rispetta lo stile sardo e comprende cortili e spazi di accoglienza, dove replicare i movimenti tipici della vita agropastorale che hanno permesso ai numerosi pastori transumanti di superare i cento anni di età in perfetta salute.

Il legame tra longevità, cibo e stile di vita ha conquistato anche Zac Efron, l’attore, cantante e produttore cinematografico statunitense, che l’anno scorso ha girato un documentario nei paesi della Barbagia mettendo al centro del suo lavoro il mix di fattori genetici uniti alla particolare dieta della popolazione sarda dove non manca mai il vino rosso.

Anche la famosa emittente televisiva americana CNN ha dedicato un reportage ai centenari Sardegna, ma a differenza del divo hollywoodiano che ha posto l’accento sull’importanza dell’alimentazione, i giornalisti americani hanno evidenziato il ruolo svolto dalla rete sociale nel promuovere il benessere psicologico degli anziani delle aree della longevità.

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