Sardegna green: 5 straordinari monumenti naturali
La Sardegna dei monumenti naturali: opere che lasciano senza fiato
Grazie alla sua straordinaria varietà geologica e paesaggistica e alla biodiversità, la Sardegna è la regione italiana che vanta il maggior numero di monumenti naturali, tutti da ammirare.
Oltre a un mare da favola e a candide spiagge di sabbia fine che l’hanno resa la meta prediletta per le vacanze balneari, la Sardegna vanta un patrimonio naturalistico e paesaggistico dal valore incalcolabile.
Il suo magnifico territorio, in gran parte ancora incontaminato, racchiude infatti riserve naturali, aree marine protette, parchi regionali e nazionali, una biodiversità inestimabile e il maggior numero di monumenti naturali d’Italia.
Plasmati, nel corso dei secoli, dalla potenza degli agenti atmosferici, i monumenti naturali sono elementi del paesaggio che si distinguono e spiccano per le loro caratteristiche morfologiche, dimensioni, età o per il modo in cui si sono formati.
In Sardegna, le leggi regionali ne riconoscono e tutelano attualmente 27 ma il loro numero sfiora le centinaia a riprova della ricchezza geologica e paesaggistica dell’isola.
Trovarsi al loro cospetto dona una sensazione mai sperimentata prima, lo stupore di poter ammirare l’opera immensa e perfetta della natura.
Monumenti naturali della Sardegna: i 5 che non si possono perdere
Un viaggio in Sardegna può significare molte cose: tuffi tra onde cristalline, relax su lidi sabbiosi baciati dal sole, la scoperta di un passato importante grazie alle numerose testimonianze nuragiche e vacanze attive all’aria aperta al cospetto dei capolavori con cui la natura ha dato qui il meglio di sé.
I monumenti naturali rappresentano il lato selvaggio e unico dell’isola, spettacolari attrazioni che lasciano senza fiato grazie alla loro bellezza senza tempo.
Scopriamo insieme quali sono i 5 monumenti che non si possono assolutamente perdere durante un viaggio in Sardegna.
Domo Andesitico di Acquafredda
Nel territorio di Siliqua, a dominio della Valle del Rio Cixerri, il Domo Andesitico di Acquafredda è un maestoso rilievo di origine vulcanica che svetta sulla pianura circostante, un sito di grande interesse scientifico ricco di biodiversità. Ad accentuare il suo splendore, sulla cima si ergono ancora le rovine di un antico castello medievale, il Castello di Acquafredda, costruito nel XIII secolo: sono visibili le mura perimetrali, la torre principale, alcune cisterne e parti delle mura difensive. Da qui si gode di un panorama eccezionale sulla valle del Cixerri e, quando il cielo è limpido, lo sguardo può spaziare fino alla Marmilla, all’Inglesiente, al mare e agli stagni di Cagliari. Ai piedi del colle trova posto un boschetto di pini per rigeneranti passeggiate e picnic mentre, tra le mura del maniero, dimorano molte specie di uccelli tra cui il raro falco grillaio, per la gioia degli amanti del birdwatching.
Le Colonne
Nel cuore dell’arcipelago del Sulcis, nella parte sud dell’Isola di San Pietro, si sollevano dal mare due pilastri imponenti color grigio scuro dalla forma slanciata, plasmati dal vento e dall’acqua: sono le Colonne di Carloforte, alte entrambe 16 metri fino al 2010. A seguito di violenti mareggiate, oggi di una resta soltanto la base. Sono il simbolo di un paesaggio aspro e selvaggio, impreziosito da grotte, scogliere e falesie, l’anima più autentica della Sardegna. La loro origine vulcanica profuma di leggenda: si narra che l’apostolo Pietro avesse trasformato in pietra due mostri marini o, ancora, che una punizione divina avesse pietrificato due marinai. Le Colonne sono incluse in itinerari via mare a bordo di battelli, una delle mete più gettonate per deliziose escursioni.
Pan di Zucchero
Simbolo della costa di Iglesias, a pochi metri dalla riva, sorprende il maestoso Pan di Zucchero, uno dei monumenti naturali più incantevoli della Sardegna, il faraglione più alto del Mediterraneo. Con la sua forma arrotondata e massiccia, ricorda una poderosa zolletta di zucchero sospesa in mare e deve il suo nome alla somiglianza con il famoso Pão de Açúcar che svetta nella baia di Rio de Janeiro. Una volta raggiunto in barca o gommone, gli appassionati di climbing hanno la possibilità di scalarne le pareti rocciose con il supporto di guide specializzate. Al livello del mare, si aprono due grotte scavate dall’azione di fenomeni carsici, di 20 e 25 metri, habitat ideale per molti uccelli marini.
Oliveto storico S’Ortu Mannu
Sono ben 700 gli ulivi secolari che danno vita a un magico bosco a tre chilometri dal centro abitato di Villamassargia, nell’Inglesiente: si tratta dell’Oliveto storico S’Ortu Mannu, un autentico museo naturale. Il grande orto, che custodisce ulivi innestati tra il XIV e il XVII secolo, è un’oasi naturalistica di 13 ettari che affonda le radici in epoca medievale quando i monaci benedettini ne avviarono il primo nucleo. Al centro del parco, istituito nel 2011, ecco stagliarsi sa Reina, ulivo monumento naturale di ben 900 anni dal fusto con circonferenza di 16 metri.
Su Stampu de Su Turrunu
Tra l’Ogliastra e la Barbagia, al confine tra Sadali e Seulo, si cela un monumento naturale che ha dell’incredibile, immerso nella rigogliosa foresta di Addolì: è Su Stampu de Su Turrunu, originale tunnel nato dall’erosione dell’acqua nelle rocce giurassiche di rilievi dalle ripide pareti. Un assoluto capolavoro della natura dove il torrente su Longufresu plasma un laghetto dopo essersi gettato da un salto di 16 metri: il suono della cascata, i riflessi della luce, la vegetazione lussureggiante lo rendono un luogo ameno dove rimanere estasiati.
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