10 aree marine protette più belle della Sardegna
Area marina protetta: cos’è, quante sono e dove si trovano in Sardegna
Culla di leggende e cuore selvaggio, paesaggi spettacolari colorati dall’abile mano di Madre Natura e resi immortali dalle storie di uomini e donne che l’hanno attraversata da una costa all’altra, la Sardegna è la perla incastonata nel cuore del mediterraneo e anche luogo d’inestimabili tesori d’acqua: le aree marine protette.
Le aree marine protette contribuiscono a rendere l’isola uno dei più bei paradisi naturali del mondo, sono uno scrigno di biodiversità dove abitano specie a rischio estinzione e animali di rara bellezza come i fenicotteri rosa, che raccontano anche la storia di un popolo che del mare, e dei tanti modi di viverlo, ne ha fatto la propria carta d’identità.
L’area naturale marina protetta, o aria marina protetta o, in breve, AMP, è una zona di mare delimitata di cui è necessario preservare e difendere l’ambiente, il paesaggio e le specie che ci vivono, vincolo reso possibile solo attraverso un’accurata gestione e regolando le attività che è consentito svolgere all’interno dello spazio da salvaguardare.
Tra le norme che disciplinano il funzionamento delle aree marine protette, c’è il divieto, o in alcuni casi la restrizione, di edificare ed è previsto un limite all’esercizio di pesca e prelievo cui si aggiunge la possibilità di favorire e sostenere programmi di studio, ricerca e ripopolamento collegati a programmi didattici ed educativi che incoraggino la conoscenza e una maggiore sensibilità nei confronti delle forme di vita e degli ecosistemi presenti nella zona protetta.
Tutto questo è necessario a evitare il danneggiamento dell’ambiente marino, dei suoi fondali e della flora e fauna che custodiscono, cui si sommano i tratti di costa ritenuti importanti per le caratteristiche naturali, geomorfologiche, fisiche e biochimiche che li contraddistinguono.
Ma ciò che più di tutto fa delle aree marine protette un luogo di inestimabile valore è l’ecosistema marino, che non solo testimonia la variabilità geologica della Sardegna ma ha anche un valore storico e culturale che contribuisce a rendere impareggiabile il fascino di un’isola che seduce lo sguardo e conquista l’anima.
Lasciatevi stregare dalle dieci aree marine protette più belle della Sardegna e partite con noi alla loro scoperta.
Quali sono le 10 aree marine protette della Sardegna
Tra sogno e tradizione, tra sacro e suggestione, ci sono le dieci aree marine protette più belle della Sardegna che insieme alle meraviglie dell’entroterra e alle spiagge bianche di sabbia finissima, sono il fiore all’occhiello della regione.
Ogni area marina ha la sua unicità per questo abbiamo pensato che fosse necessario dare a ognuna il suo spazio e lasciarvi immergere nella magia del mare.
La Maddalena: il Parco Nazionale dell’Arcipelago di La Maddalena è un parco geomarino nato nel 1994, conta oltre 60 isole, una superficie terrestre di 5.100 ettari, una superficie marina di 15.046 ettari e un perimetro costiero di oltre 180 km. Alcune zone hanno tutela integrale mentre altre parziale e sono quelle destinate all’immersione subacquea con divieto di pesca sportiva e professionale e una velocità di transito limitata a tre nodi. Tutte le isole che compongono l’arcipelago sono considerate importanti per la presenza di piante rare, uccelli migratori e di specie appartenenti alla fauna terrestre e considerate rare.
Parco Nazionale del Golfo di Orosei e Gennargentu: istituita come area protetta nel 1998, si trova nel Sud della Sardegna ed è una delle più vaste aree naturalistiche, dove la zona montana abbraccia quella marina e il Supramonte si adagia nelle acque del Golfo di Orosei. Rocce a strapiombo sul mare, calette dall’acqua cristallina, grotte marine, sono l’espressione di un luogo in cui la natura regna sovrana.
Tavolara-Punta Coda Cavallo: ha un’estensione costiera pari a 40 km, è stata istituita nel 1997 e il suo territorio si divide in una zona di riserva integrale, una di riserva parziale e una di riserva generale. È la casa di colonie di uccelli marini che qui nidificano, ma nelle isole che formano l’area trovano spazio anche 750 esemplari floristici e diversi punti di immersione per gli amanti della attività subacquee.
Capo Caccia-Isola Piana: comprende le isole Piana, Foradada e gli scogli minori e la baia di Porto Conte, è conosciuta come AMP Capo Caccia ed è caratterizzata dalla presenza di promontori calcarei che si affacciano sul mare. È costituita da una zona di riserva integrale, una di riserva generale e una di riserva parziale e solo in alcune acque sono consentite le immersioni. Qui si trova la famosa Grotta di Nettuno raggiungibile via terra e via mare in battello.
Parco Nazionale e Area Marina Protetta dell’Isola di Asinara: se la superficie dell’isola supera i 50 km2, il perimetro costiero è pari a 110 km e oltre alle particolarità delle varie specie di flora e fauna terrestre e marina, va ricordato che prima dell’istituzione del Parco l’isola ospitava strutture carcerarie e qui è ancora presente un ossario austro-ungarico risalente alla prima guerra mondiale.
Penisola del Sinis-Isola di Mal di Ventre: comprende l’isola di Mal di Ventre e lo Scoglio del Catalano e i suoi fondali marini sono formati da tratti e sabbiosi, questi ultimi casa ideale della pianta acquatica che prende il nome di posidonia oceanica, inoltre hanno rocce ricoperte da una gran varietà di alghe. L’aria marina protetta si suddivide in tre zone, a tutela integrale, generale e parziale, ospita una ricca fauna marina e non è raro poter avvistare anche dei delfini.
Capo Carbonara-Villasimius: si trova nella Sardegna sud-orientale e anche per quest’AMP i livelli di protezione sono tre mentre l’immersione è consentita solo attraverso centri specializzati e la pesca subacquea è vietata. Ospita una gran varietà di specie marine e i suoi fondali sono un museo sottomarino di antichi relitti che giacciono in fondo al mare poiché vittime delle forti mareggiate causate dai venti di libeccio e maestrale.
Capo Testa-Punta Falcone: quest’area marina è stata istituita da poco tempo, più precisamente il 17 maggio del 2018 e anche in quest’AMP i gradi di tutela ambientale sono diversi. Oltre alla protezione ambientale dello spazio sottoposto a tutela, la fondazione dell’AMP ha come obiettivo la valorizzazione delle caratteristiche chimiche, fisiche e della biodiversità marina e costiera con una particolare attenzione all’habitat e alla posidonia oceanica e inoltre mira alla promozione dell’educazione ambientale attraverso programmi didattici e divulgativi.
Chia-Capo Spartivento: di recentissima istituzione quest’area comprende Capo Spartivento, il promontorio della Sardegna sud-occidentale circondato dalla spiaggia conosciuta come cala Cipolla dove a farla da padrone sono pini e ginepri. Qui si trova uno dei fari più antichi della Sardegna, il faro di Capo Spartivento, ristrutturato e diventato negli ultimi anni sede di un resort.
Santuario Pelagos per i mammiferi marini del Mediterraneo: quest’area marina protetta è divisa tra il territorio francese, monegasco e italiano e comprende, oltre la Sardegna, una superficie marina che include la regione Liguria e la Toscana, cui si aggiungono la Corsica e la Provenza-Alpo-Costa Azzurra. Istituita nel 1991 è un’AMP in cui si rileva una grande e costante presenza di cetacei grazie anche alla ricchezza di cibo reperibile in zona. In quest’area vivono ben dodici specie di mammiferi marini: la balenottera comune, il capodoglio, il delfino comune, la stenella striata, il grampo, lo zifio, il globicefalo, la balenottera minore, lo steno, l’orca e la pseudorca.
Perché visitare un’area marina protetta?
Le aree marine protette della Sardegna rappresentano l’eden per coloro a cui non basta fermarsi alla superficie e che vogliono scoprire i tesori nascosti sott’acqua grazie alle attività subacquee organizzate e disciplinate dall’AMP che si sceglie di visitare.
Nel pieno rispetto del regolamento delle aree marine è possibile anche noleggiare gommoni per esplorare zone più lontane dalla costa o in alternativa si può scegliere una tra le gite in barca organizzate da personale autorizzato che vi guiderà alla scoperta del mare dell’isola e delle storie che si perdono tra il blu delle sue sfumature e le acque talmente limpide da poter vedere il fondale.
Non solo mare incontaminato e biodiversità, visitare un’area marina protetta ci consente di conoscere la storia e le tradizioni dei popoli che hanno legato la loro esistenza a questi luoghi, ci permette d’imparare a conoscere e a prenderci cura del delicato equilibrio dell’ecosistema marino anche attraverso piccoli gesti che possono fare la differenza e inoltre rappresenta uno dei migliori strumenti per alimentare e diffondere il concetto di educazione ambientale e quindi il valore di una delle più straordinarie risorse del pianeta terra: il mare. Un patrimonio che appartiene alla collettività e la cui cura è responsabilità di ogni essere umano, nessuno escluso.