Luna rossa America’s cup: a Cagliari dal 23 al 26 aprile
Luna rossa America’s cup: la storia del trofeo sportivo più antico del mondo
Cagliari è una città poliedrica con una storia legata a numerose leggende senza tempo che ne raccontano le origini, tra cui la Sella del Diavolo, e suggestive tradizioni popolari come la festa di Sant’Efisio. Il capoluogo sardo ha anche un’anima sportiva che si prepara a ospitare la Luna rossa e l’America’s Cup World Series dal 23 al 26 aprile 2020.
Luna rossa Prada Pirelli Team ovvero l’eccellenza dell’ingegneria navale italiana alla conquista del più famoso e antico trofeo del mondo: la Coppa America.
Le splendide acque del mare di Sardegna si preparano a diventare il teatro della più importante competizione velica al mondo, l’America’s Cup World Series in scena dal 23 al 26 aprile 2020 a Cagliari.
L’America’s cup è una gara che prevede una serie di regate tra due soli yacht, appartenenti a due diversi yacht club, che gareggiano l’uno contro l’altro. Per conoscere le origini della sfida è necessario fare un salto indietro nel tempo e tornare al lontano 22 agosto 1851 quando il Royal Yatch Squadron britannico sfidò il New York Yacht Club che partecipò alla gara con la scuna America. La scuna, in inglese schooner, è un tipo di veliero il cui nome è stato tradotto in italiano con goletta nonostante i due termini non indichino proprio lo stesso tipo d’imbarcazione.
La regata intorno all’isola di Wight fu vinta dalla goletta America con un distacco di 8 minuti sulla barca arrivata seconda, la britannica Aurora, e si aggiudicò il trofeo messo in palio per celebrare la prima Grande esposizione universale di Londra organizzata presso Hyde Park dal 1° maggio al 15 ottobre del 1851.
Due aneddoti interessanti hanno segnato la storia dell’America’s cup e il primo riguarda proprio l’ambito trofeo realizzato dall’orafo londinese Robert Garrand nel 1848. Il premio consisteva in una coppa in argento alta 69 cm e del peso di circa 3 kg soprannominata “Queen’s Cup” o “Coppa delle cento ghinee” con riferimento al costo sostenuto per realizzare la coppa. Dopo la vittoria gli americani la ribattezzarono con il nome attuale in onore della barca che aveva conquistato il trofeo e oggi gli sportivi di tutto il mondo la chiamano The Auld Mug, la vecchia brocca.
Il trofeo fu donato al New York Yacht Club insieme a un Deed of Gift, atto di donazione. Da quel momento la coppa sarebbe diventata il premio di “challenge perpetuo per competizioni amichevoli tra nazioni”
Il secondo episodio riguarda invece la regina Vittoria che assisteva alla gara dal suo yacht reale. La regina, venuta a conoscenza della vittoria di America, domandò alla vedetta di bordo “E il secondo?”, ricevendo come risposta la sconsolata sentenza “Ah, Your Majesty, there is no second” (“Ah, Sua Maestà, non c’è secondo”). Quel “there is no second” diventerà poi il motto dell’America’s cup. È importante sottolineare che l’affermazione della vedetta non dev’essere interpretata secondo i principi che oggi regolano qualsiasi sport. Sul podio moderno il secondo posto vale un’onorevole medaglia d’argento mentre in passato la competizione sportiva era una guerra da vincere.
Tra gli sfidanti più famosi dell’antica competizione c’è Sir Thomas Lipton, mercante e imprenditore scozzese, grande appassionato di yachting e passato alla storia con il soprannome di Barone del Tè. Sir Lipton organizzò cinque sfide tra il 1899 e il 1930 con yacht chiamati Shamrock. Le perse tutte ma fu il primo a introdurre l’idea di sponsor nella coppa e si distinse per la sportività con cui accettò le sconfitte.
In quasi 170 anni di storia solo quattro paesi sono riusciti a conquistare The Auld Mug: Stati Uniti, Australia, Nuova Zelanda, Svizzera.
Luna rossa America’s cup: la barca italiana alla conquista dell’America’s Cup
È stato presentato a Cagliari lo scorso 2 ottobre 2019 il nuovo monoscafo full-foiling AC75 Luna Rossa che parteciperà all’America’Cup World Series in programma a Cagliari dal 23 al 26 aprile 2020.
Per realizzare l’imbarcazione, costruita dal cantiere Persico Marine, sono stati utilizzati 7.000 metri quadrati di fibra di carbonio e 400 metri quadrati di nido d’ape in alluminio mentre le due derive mobili in carbonio sono progettate per sostenere un carico massimo di 27 tonnellate. Un’altra novità importante dell’AC75 è la “soft wing”, il sistema composto da due rande issate parallelamente che all’interno custodiscono i controlli della forma della vela.
Al varo del monoscafo, nero col baffo rosso e lungo 22,6 metri, erano presenti Sua Eminenza Monsignore Arrigo Miglio, Arcivescovo di Cagliari, Miuccia Prada, madrina della presentazione, e il marito Patrizio Bertelli, Presidente di Luna Rossa Prada Pirelli Team, Agostino Randazzo, Presidente del Circolo della Vela Sicilia, e Marco Tronchetti Provera, CEO di Pirelli, co-title sponsor del team Luna Rossa e partner dello sviluppo tecnologico.
La storia racconta che il sogno di Luna rossa America’s cup sia nato in una sera d’estate durante una cena, in cui erano presenti Patrizio Bertelli e la moglie Miuccia Prada, sulle colline di Tirli vicino Punta Ala, una frazione del comune toscano di Castiglione della Pescaia in provincia di Grosseto. Quella sera il cielo era illuminato da una luna piena grande e rossastra.
In seguito fu proprio la stilista e imprenditrice italiana a spiegare che il nome Luna Rossa venne scelto perché perfetto da contrapporre a Black Magic, l’imbarcazione dei neozelandesi della Royal New Zealand Yatch Sqaudron che sul finire degli anni Novanta erano i campioni in carica da sfidare.
Solo dopo aver deciso il nome della barca ci si ricordò dell’omonima canzone napoletana Luna Rossa, il brano pubblicato nel 1950, scritto da Vincenzo De Crescenzo e musicato da Antonio Vian. La canzone, rielaborata in chiave moderna dal cantautore Renzo Arbore, divenne la colonna sonora dell’avventura australe di Luna Rossa ITA-45 nel 2000.
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